sara di nataleOggi a Ragusa l’ultimo saluto a Sara Di Natale, la giovane ragusana, studentessa di Scienze politiche a Catania, che il 7 febbraio del 2006 mangiando una polpetta contenente solfiti a cui era allergica, era entrata in coma in seguito ad uno shock anafilattico.

Da dieci anni Sara ha “vissuto” in coma vegetativo a causa di quei solfiti contenuti nelle carni, che non bloccando il processo di putrefazione, mantengono il  colore rosso, favoriscono l’ inganno dei consumatori , procurando ai rivenditori  di carne profitti più cospicui (come lo stesso macellaio, già condannato in primo grado, ha confermato al giudice).

Sara è rimasta in stato vegetativo permanente e per anni è rimasta a casa assistita da papà Luciano e mamma Gabriella.

Luciano Di Natale ha lottato, ha chiesto aiuti, conforto, speranze e alla fine ha ottenuto l’entrata in funzione a Ragusa del Centro risvegli ibleo. Da circa tre anni Sara era ricoverata al Suap, in piazza Odierna. Una struttura nata anche grazie alla campagna di sensibilizzazione di Luciano Di Natale. E proprio in quella struttura Sara se n’è andata, circondata dall’affetto dei familiari e del personale che l’ha accudita negli ultimi anni.