Due incidenti sul lavoro, con modalità differenti e in ambiti diversi anche se nello stesso Comune. Le due vittime sono: il 53enne comisano Raffaele Antoci,  e il 74enne Giovanni Baglieri. Quest’ultimo stava eseguendo dei lavori su un tetto in una azienda agricola sita fuori Ragusa quando improvvisamente è precipitato giù, facendo un volo di cica 4 metri. Baglieri è stato trasferito a Catania, ma a causa delle sue gravi condizioni è deceduto.

Antoci (nella foto) invece è rimasto schiacciato da un carrello nella zona industriale terza fase dove lavorava per la Sicep, azienda che realizza prefabbricati per l’edilizia. La salma è stata sequestrata, trasportata nel cimitero di Ragusa a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Tantissimi i messaggi di cordoglio postati sul suo profilo FB. Raffaele viene descritto da tutti come una ottima persona, un  gran lavoratore, marito e padre esemplare. “Non doveva andare così” scrive Ralf, e poi ancora commenti: “Raffaele non ci posso credere mi sembra di sognare eri una persona speciale con tutte le qualita riposa in pace”, “Caro amico mio, non ci posso credere e non ci voglio credere… Per me e stato un onore averti conosciuto, una persona preziosa, un amico sincero… Rimarrai nel cuore di ognuno di noi… Che la terra ti sia lieve….”, “Raffaele, mi sembra un terribile scherzo…Un vero onore averti conosciuto ed avere avuto la possibilità di apprezzati come amico, come persona, padre di famiglia e grandissimo lavoratore.Il mio pensiero và alla famiglia tutta.” 

I due incidenti sul lavoro si sono verificati ieri. Indagini sono in corso per accertare l’esatta dinamica dei fatti e accertare eventuali responsabilità.

La Uil Territoriale Ragusa-Siracusa-Gela esprime profondo cordoglio ai familiari dell’operaio edile della ditta Bml Sicep schiacciato da un carrello e a quelli dell’agricoltore deceduto dopo una caduta dall’alto all’interno dell’azienda del figlio. E in virtù di questi due gravissimi episodi di cronaca, per i quali la Uil esprime massima fiducia nell’operato degli organi inquirenti al fine di accertarne le responsabilità, il commissario straordinario Luisella Lionti torna a porre l’accento sulla sicurezza nei cantieri, monito già reso tale qualche settimana fa quando si auspicava una attenzione maggiore sui luoghi di lavoro alla ripresa delle attività post Covid-19.




“E ancora oggi non possiamo non fare a meno di parlare di sicurezza – rimarca Lionti – perché in attesa della conclusione delle indagini necessariamente aperte dagli organi inquirenti per quanto accaduto oggi pomeriggio, chiediamo che l’attenzione sia sempre massima per il rispetto e la dignità di tutti quei lavoratori costretti ogni giorni a rischiare la vita pur di portare qualcosa a casa. Non siamo ancora in grado di contare i deceduti a causa dell’emergenza sanitaria in corso e siamo costretti a registrare due nuovi morti, per cui auspichiamo non solo chiarezza nelle dinamiche ma anche provvedimenti importanti in termini di sicurezza sul lavoro”.

“Ancora una vittima dovuta all’assenza di sicurezza o alla poca attenzione da parte delle imprese nei luoghi di lavoro”, così Peppe Scifo segretario Generale CGIL Ragusa.

Scifo scrive ancora: “Ma così come si è sostenuto, nelle tante occasioni in cui abbiamo dolorosamente registrato i morti sul lavoro, manca anche il ruolo dello Stato che attraverso gli organi preposti ancora oggi non ha voluto mettere tra le priorità il tema della sicurezza, oggi ancora di più dopo il protocollo del 26 aprile per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro contro il contagio da covid-19.

Il rischio è quello di tralasciare tutte le questioni strutturali legate alla sicurezza  e ci si concentra sulle misure anti contagio. Tralasciando tutte le altre. Infatti mentre in quella azienda si era già sottoscritto giustamente un protocollo per la sicurezza anti covid-19 si muore schiacciati dai macchinari.

Ancora una volta ci rendiamo conto della poca attenzione da parte dello Stato sul tema sicurezza nei luoghi di lavoro. Si confermano in occasione dell’emergenza gli stessi errori: come ad esempio individuare nello Ispettorato del Lavoro il soggetto deputato ai controlli.

Questo lo valutiamo sbagliato perché da un lato, soprattutto in Sicilia e nella nostra provincia, gli ispettorati sono totalmente destrutturati privi di mezzi mentre dall’altro andrebbero potenziati i servizi di prevenzione a partire dallo SPRESAL (Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro) e per competenza attrezzare con funzionalità operative e dotazioni di strumentazione un ufficio ispettivo dentro l’INAIL.

Per questo diciamo – dichiara ancora Peppe Scifo – che manca un serio intervento che deve partire dal confronto con le organizzazioni sindacali su come agire attraverso strumenti efficaci. Ora il rischio è che in virtù della necessità di riprendere a lavorare a causa della difficile situazione economica che si è venuta a determinare per il coronavirus si possa ancora una volta sottovalutare il tema della sicurezza.

Al di là dei protocolli anti covid c’è il rischio che il tema della sicurezza venga considerato un costo da tagliare e a farne le spese saranno sempre lavoratrici e lavoratori.”