Ragusa – Discariche allo stremo | Basse le percentuali di differenziata | Cgil: “La mano della mafia nella filiera privata”
- 25 Giugno 2022 - 17:53
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“La crisi attuale del sistema rifiuti non è altro che l’ultima disfunzione, in ordine di tempo, di un meccanismo inefficace, dispendioso e altamente pericoloso. L’ordinanza di fermo della discarica di Motta Santa Anastasia non è un fulmine a ciel sereno, ma il risvolto atteso in una situazione già in crisi cronica e strutturale. Non si può non guardare indietro e riflettere sul fatto che le discariche in questi anni hanno avuto diverse proroghe rispetto ai limiti previsti. Si è andato oltre anche con interventi di ampliamento e ” messe in sicurezza” delle vasche. Il problema è a monte a partire dalle basse percentuali di differenziata a libello regionale da cui si determina un residuo di materiale indifferenziato di enormi quantità non più assorbiti dal sistema delle discariche.” Questo quanto dichiarato dal Segretario Generale della CGIL Ragusa, Giuseppe Scifo.
“Gli impianti di trattamento sono pochi in tutta la regione, insufficienti, e laddove provano a funzionare si paga il prezzo di una burocrazia e di una macchina amministrativa regionale quasi del tutto inefficace . afferma ancora Scifo -. Basta ricordare le vicende del TMB di Ragusa e le vicissitudini, per lo più mai risolte, relativamente al rilascio delle autorizzazioni e alla realizzazione degli investimenti, in una realtà che potrebbe essere di grande contributo nella gestione del ciclo dei rifiuti urbani del nostro territorio.
Ma esiste anche il problema del settore privato della filiera dei rifiuti appetito degli interessi delle organizzazioni criminali, così come ampiamente descritto nella relazione della Commissione Antimafia regionale dello scorso aprile 2020. Si può mai pensare a soluzioni virtuose in un contesto così tanto inquinato? È chiaro che l’obiettivo prevalente è sempre quello di gestire fiumi di denaro pubblico in cambio di servizi scadenti con l’aggravante della pericolosità delle ricadute sulla popolazione.
Comprendiamo – si legge ancora nel documento che riporta le dichiarazioni di Scifo – le difficoltà dei Comuni che in un’ottica di interdipendenza soprattutto a livello di siti di conferimento si trovano senza soluzioni, con il rischio che si possa innescare un situazione di proliferazione delle discariche a cielo aperto, anche nei centri urbani ( e questo sta già accadendo) con l’alta probabilità di incendi pericolosi per la salute pubblica.
Occorre dire basta ed invertire subito la rotta, contrastando gli interessi criminali, l’inefficienza istituzionale impegnarsi per una maggiore presa di coscienza da parte della cittadinanza, affinché la tutela dell’ambiente divenga interesse collettivo primario.
Per questo è importante soprattutto ora nel pieno di una crisi differenziare al massimo e al meglio, ridurre al minimo la frazione di indifferenziato da tenere a casa fino a quando non riprende la raccolta. Sono disagi che si sommano già alle difficoltà economiche delle famiglie aggravate anche dal caro tributi locali.
La CGIL – conclude Peppe Scifo – è impegnata nella tutela del lavoro nei servizi di raccolta e trattamento ed è mobilitata per trovare soluzioni strutturali, partendo dalla lotta al malaffare. Il mondo del lavoro e la cittadinanza, insieme alle associazioni attive, devono unirsi per la tutela dell’ambiente e della salute delle cittadine e dei cittadini, soprattutto per garantire le generazioni future. Occorre mobilitarsi per la difesa del diritto ad un ambiente sano e quindi per una immediata bonifica del territorio.”