ictus-ischemico-emorragico  Si terrà a Ragusa, a partire da domani, giovedì 10 e fino a sabato  12 settembre inizio  ore 8,30,  presso il  Mediterraneo Palace Hotel, via Roma 189 il Congresso Nazionale della SISS.

Questo importante appuntamento mette in luce l’ambizione del Presidente organizzatore, Prof. Francesco Iemolo, direttore della Struttura Complessa provinciale di Neurologia dell’ASP di Ragusa   di organizzare un evento di elevata qualità scientifica, che possa costituire la base di future collaborazioni scientifiche nazionali ed internazionali. Il prof. Iemolo tiene a sottolineare che, in questo contesto, una Società Scientifica quale la SISS deve rivestire un ruolo propositivo e progettuale per guidare il processo di ristrutturazione dell’assistenza all’ictus.

L’evento prevede, nella mattinata di giovedì 10, un percorso  formativo in Neurosonologia “Dalle metodiche ultrasonografiche in corso di ictus, allo studio del parenchima cerebrale”, mentre già dal primo pomeriggio inizieranno i lavori congressuali che termineranno sabato 12.

I lavori pomeridiani di giovedì saranno aperti dal Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa, Dr. Maurizio Aricò.

Il Congresso si propone di fornire agli operatori dedicati all’assistenza ai pazienti che hanno subito un ictus cerebrale, ai neurologi, agli internisti, ai geriatri, ai fisiatri, agli infermieri, fisioterapisti, logopedisti e ai cardiologi un aggiornamento sull’argomento. L’obiettivo è quello di dare un’informazione su tutti gli ambiti che sono coinvolti nell’ictus e segnatamente i fattori di rischio nuovi e meno nuovi, l’intervento e la diagnostica in fase acuta, la riabilitazione post-ricovero e la prevenzione del cardioembolismo, dando particolare rilievo alle procedure innovative (procedure interventistiche intravascolari e intracardiache, l’utilizzo precoce in reparto della Robotica per la riabilitazione).

L’ictus cerebrale rappresenta la prima causa di disabilità e la seconda causa di morte e di demenza nel mondo. In Italia colpisce 200.000 persone l’anno, una ogni 3 minuti, e circa un milione di italiani ne portano le conseguenze, con costi annui per il Servizio sanitario nazionale stimati in 3,7 miliardi di euro, mentre a livello comunitario si parla di circa 27 miliardi, cui ne vanno aggiunti 11 per l’assistenza informale.

Ad oggi gli interventi più efficaci in questo ambito sono rappresentati dalla creazione di unità dedicate al trattamento di questa patologia, le stroke unit, dalla somministrazione di farmaci, detti trombolitici, che disgregano il materiale che occlude i vasi cerebrali ed è responsabile dell’80% degli ictus, e da efficaci interventi di prevenzione primaria e secondaria.

«L’ictus ( “attacco cerebrale” o “stroke” in inglese) è un danno cerebrale causato da un disturbo circolatorio improvviso  –afferma il prof. Francesco  Iemolo –  che si verifica allorchè il flusso sanguigno diretto ad una zona del cervello si riduce o si interrompe: le cellule nervose di quel distretto non ricevono più ossigeno e glucosio a sufficienza e vanno incontro a morte, se l’ostacolo alla circolazione sanguigna non viene rimosso, con perdita definitiva delle loro funzioni». Continua Iemolo «L’ictus può essere di due tipi: ischemico o emorragico. L’ictus ischemico o infarto cerebrale è causato da un ostacolo ( da restringimento progressivo o da chiusura improvvisa di un’arteria) al flusso sanguigno diretto al cervello. L’ictus emorragico è causato invece dalla rottura di un’arteria cerebrale (per aumento improvviso della pressione arteriosa oppure per la presenza di una malformazione congenita, quale l’aneurisma, della parete dell’arteria cerebrale).» 

Il dettaglio del Congresso è online all’indirizzo: www.asp.rg.it