Una donna di 35 anni lottava tra la vita e la morte ma è stata salvata  dai medici dell’Unità Coronarica (UTIC) dell’ospedale “Maria Paternò  Arezzo” di Ragusa, diretta dal dr. Antonino Nicosia.

Un intervento che ha permesso di dare una nuova vita ad una paziente, già affetta da una grave patologia congenita. La donna si è presentata nel nosocomio  in uno stato di shock cardiogeno, in una condizione in cui il cuore non è  più  in grado di mantenere una pressione arteriosa e una perfusione adeguata agli altri organi.

L’unico trattamento il trapianto cardiaco,  motivo per cui, già da tempo, la giovane donna è in lista d’attesa al l’ISMETT di Palermo.

Per salvare la paziente il dr. Francesco Ferrante,  insieme con i colleghi rianimatori, Corrado Presti e Francesco Raciti, nella sala operatoria di Emodinamica, ha stabilizzato il quadro clinico della paziente con  un contropulsatore  aortico e ha contattato l’ISMETT di Palermo per un veloce trasferimento. Da Palermo è arrivata un’equipe composta da un cardiochirurgo ed un anestesista. L’epilogo di una storia clinica che ha tenuto con il fiato sospeso la famiglia della paziente e i medici è arrivato la notte tra il 12 e 13 agosto: a Palermo è stata data la disponibilità di un cuore appena espiantato da un donatore, che è stato trapiantato alla giovane paziente ragusana.

La sanità iblea ha portato a casa un eccellente risultato: il dr. Nicosia, primario dell’Utic del Maria Paternò Arezzo, ha precisato che  “la tecnologia utilizzata è di grande complessità; la professionalità, la tempestività e la coordinazione che le equipes mediche e infermieristiche di Ragusa e di Palermo hanno messo in campo,  in tempi così brevi,  è stato cruciale al fine di salvare la vita di una giovane donna, che non era più in condizione di attendere nemmeno un’ora per il trapianto di cuore!»

Grande soddisfazione per l’ottima riuscita dell’intervento è stata espressa dal Direttore generale dell’Azienda sanitaria di Ragusa, dr. Maurizio Aricò, il quale afferma che «tali “punte” di eccellenza rappresentano sicuramente l’espressione di professionalità qualificate e brillanti, ma anche di un contesto efficiente, frutto della collaborazione tra più servizi e unità operative».

Viviana Sammito