funerali-gulino-licitra-1I cori degli ultras per Giorgio Licitra, il grido di battaglia della tifoseria ragusana, gli applausi, le magliette con la foto di Simone Gulino, hanno accolto i feretri in corso Italia dove si sono ricongiunti, dopo essere partiti in corteo dalle rispettive abitazioni.

Simone ha la bara marrone, Giorgio bianca,  insieme percorrono la via che li ha condotti nella cattedrale di San Giovanni battista a  Ragusa dove il parroco Don Gino Alessi , insieme con altri due preti ha celebrato le esequie.

funerali-gulino-licitra-2La città di Ragusa, le commesse di C.so Italia, qualche dipendente degli uffici vicini  si sono fermati per stringersi attorno al dolore dei familiari del 34enne Giorgio Licitra e del 27enne Simone Gulino strappati alla loro giovane esistenza da un impatto frontale con l’auto con l’auto di un lentinese, Mirko Mezzapesa, 43 anni  anche lui deceduto sul colpo dopo essere stato sbalzato dal veicolo che ha preso fuoco dopo essere piombato sulla scarpata.

funerali-gulino-licitra-3Non una parola, solo gesti e lacrime per un destino crudele. La commozione, il dolore e tanti perché non hanno risparmiato nessuno. Persino chi non conosceva Giorgio e Simone. I due feretri, uno accanto all’altro, le due famiglie, una accanto all’altra, unite dallo stesso dolore, entrano in chiesa, dove non c’è più neanche spazio. Non c’è spazio neanche durante la celebrazione per i rancori, la rabbia, ma solo per la riflessione, solo per pensare che Simone e  Giorgio continueranno a dare il loro affetto.

Gli ultras del Ragusa Calcio hanno posizionato striscioni all’ingresso della chiesa, non si sentono di parlare o di ricordare Giorgio, il loro amico, tra i capi della tifoseria, dicono che basta solo un gesto per lui. Le ultime parole in chiesa, la lettera letta da un’amica di Simone in cui erano racchiuse anche le parole delle famiglie colpire dalla tragedia.

<<Buon viaggio ragazzi che siate da esempio per ciascuno di noi quando schiacciamo il pedale a tavoletta>>.

Alla fine della celebrazione, “Giorgio il piccolo”, come lo hanno chiamato gli Ultras è stato traslato nella sua seconda casa, allo stadio  per l’ultimo coro, così come lui avrebbe desiderato.

Viviana Sammito

 

Foto: S. Bracchitta