L’On Nino Minardo  ha postato una nota su facebook attraverso la quale risponde agli stessi esponenti del suo partito, il Pdl, che hanno polemizzato sull’esito delle elezioni.  Ecco il commento:

Non è mia abitudine fuggire ad analisi serene di un post voto che non mi soddisfa come dirigente del mio partito in questa provincia e non solo. Siccome la voglia di ‘rigenerare’ il PdL cancellando il modo vecchio, acritico e astioso di fare politica, non mi ha ancora abbandonato, prendo nota di ciò che è successo e delle dichiarazioni successive. A cominciare da quelle del neo deputato regionale, l’onorevole Giorgio Assenza, a cui va il mio plauso per il contributo fattivo e concreto dato al ‘nostro’ partito, il mio ‘in bocca al lupo’ perché rappresenti il PdL come ha mostrato di poter fare, perché sia ‘pungolo’ dai banchi dell’opposizione nei confronti di chi andrà a governare la Sicilia. Sul PDL l’onorevole Assenza ha usato parole di critica chiare. Le ho ascoltate e non le ignoro. Sono d’accordo con lui sul fatto che il partito abbia bisogno di riformarsi, rigenerarsi, chiudere la porta col passato e pensare al futuro. Se le sue parole ‘a caldo’ sono state animate da tutto questo, penso che alcuna persona di buon senso del PdL e non solo, possa avere dubbio alcuno nel dire che esse sono ‘pesanti’ ma animate dalla voglia di far meglio. Nella consapevolezza che i processi rigenerativi in un partito come è il nostro, sono farraginosi, che ci vuole coraggio a portarli avanti, che a volte il terreno delle buone intenzioni è lastricato di ostacoli e che comunque i conti sulla buona riuscita si fanno alla fine e non in corso d’opera…

Altri interventi, invece, non meriterebbero commento alcuno. Quando la nave affonda, i primi a scappare sono i topi! Io sono abituato a restare sulla tolda e a non scappare! Sono abituato ad accettare suggerimenti ma non imposizioni; IO SONO DEL PdL non solo quando si stravince ma anche quando le cose prendono altra piega. Sono del PdL quando ‘ricevo’ ma soprattutto quando sono chiamato a dare… Qualcuno invece, ha vissuto per lo sfascio e continua a farlo. Bene, se questa è l’idea, l’opera di ‘auto-pulizia’ interna animata da ‘geni’ della politica autoreferenziali, può tranquillamente andare avanti. ‘Pochi ma buoni’ non è obiettivo del PdL ma può diventare un’ottima base per ricominciare a costruire privandosi di chi ha distrutto i rapporti, litigando con tutto e tutti, altalenandosi tra dichiarazioni di amicizia conclamata e ‘prese di distanza’ a posteriori.
Conosco i soggetti, i loro comportamenti abituali.
Finora, per ‘carità’ di patria ho taciuto perché ho pensato prima al ‘bene comune’ e poi a togliermi i sassolini. Leggendo però alcune ‘righe’ non sono più disposto a farlo! Io so dove sta il torto e la ragione. E posso continuare a dirlo e a testa alta. L’altalena del rapporto, non sta nelle mie abitudini. Sono sempre pronto ad ascoltare le critiche anche dure ma se hanno con se il crisma della buona fede e della costruttività. Ma so selezionarne i pulpiti… E qualcuno è indegno anche di pensarle; figuriamoci di farle!