francesco di martinoOggi il Questore di Ragusa, Giuseppe Gammino, ha rivolto a tutti i componenti della Polizia di Stato gli auguri di Natale, ricordando che il lavoro svolto nel corso dell’anno  2015 ha dato grandi risultati, soffermandosi, con soddisfazione, sul riconoscimento “Premio Personalità Europea 2015” conferito, lo scorso 9 dicembre, all’Ispettore Capo della Polizia di Stato, Francesco Di Martino, nell’ambito della 45^ edizione della “Giornata d’Europa”, in Campidoglio.

<<Un gesto che dimostra l’attenzione che il Capo della Polizia, Alessandro Pansa, ha voluto dedicare all’operato della Questura  di Ragusa nel delicato settore dell’Immigrazione>>, ha commentato il questore. Il riconoscimento è  “un attestato di stima per il sensibile contributo di Francesco Di Martino, responsabile del Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica, che svolge, giornalmente, una meticolosa ed attenta attività connessa agli sbarchi degli immigrati sul territorio nazionale.

Il premiato ha voluto condividere questo momento con la sua famiglia istituzionale:  la Polizia di Stato, “che mi ha consentito – ha detto- di dedicare ai migranti che sbarcano sulle nostre coste le attenzioni che sono proprie dell’attività della Scientifica che non si esaurisce in una doverosa attività di fotosegnalamento. Penso soprattutto a tutte le volte in cui sono riuscito, con i miei colleghi,   a dare un’identità a quanti non ce l’hanno fatta ed a quei corpi esanimi restituiti a familiari”.

Il Questore di Ragusa, Giuseppe Gammino, durante la cerimonia ha riaperto una pagina nera della storia iblea sull’immigrazione: 31 settembre 2014, c.da Renelle Trippatore, Sampieri: 13 cadaveri di migranti sulla spiaggia. Settembre 2014, Pozzallo, a bordo di un peschereccio con circa 600 persone, furono rinvenuti i corpi senza vita di 45 migranti, così come l’annegamento nel Mar Mediterraneo di più di 500 persone. “In queste tragiche circostanze  si è evidenziata la sensibilità umana e professionale dell’Ispettore Capo Di Martino – ha ancora commentato il Questore – la cui attenta, estremamente silenziosa, e certosina attività di raccolta di impronte digitali, di reperti di natura biologica e di tutti gli altri elementi utili al riconoscimento, ha contribuito all’identificazione delle vittime dei naufragi, anche con il contributo dei parenti ed amici rimasti in vita durante l’attraversamento in mare o già presenti sul territorio nazionale”.

Senza contare, durante ogni sbarco, i segni della violenza  e del dolore, che segnano il volto di ogni migrante che, nella speranza di una vita migliore, approda in Sicilia, accennando un sorriso. Trova fiducia nelle forze dell’ordine: parla, racconta e punta il dito contro gli scafisti.

Viviana Sammito