Con una lettera aperta il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, si è detto preoccupato per il clima che si respira in città per quanto concerne il tema dei rifiuti e, nello specifico, riguardo pressioni illecite avanzate da chi non vuole che si faccia la gara d’appalto. Ammatuna parla di forze politiche, dipendenti e forze esterne che remano contro e si sente isolato dalle Istituzioni. Ieri però qualcosa è cambiato: il primo cittadino della città marinara ha incontrato il Prefetto che ha manifestato tutta la sua vicinanza,. Ammatuna avrebbe fatto nomi e cognomi di chi rema contro e, al termine dell’incontro, si è detto sollevato e confortato dalla vicinanza espressa dal Prefetto.




La lettera di Enzo Galazzo al Sindaco: ora come 35 anni fa: denunci

 

Da La Sicilia del 12 febbraio

Adesso come trentacinque anni i rifiuti continuano a mettere a dura prova la tenuta dei sindaci. La lettera aperta del primo cittadino della città di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che lamenta una sorta di isolamento su scelte legate al alla gestione del servizio di nettezza urbana, non ha lasciato indifferente la comunità. Ad Ammatuna oggi risponde Enzo Galazzo (nella foto), noto avvocato pozzallese, colonna portante del Comitato Pro Tribunale, con trascorsi politici e memoria storica della città marinara. Galazzo si dice preoccupato per le parole espresse da Roberto Ammatuna e ricorda come Pozzallo abbia già vissuto momenti di forti tensioni, sempre su decisioni legate alla gestione del servizio rifiuti. “Anche allora – scrive Galazzo in una lettera aperta attraverso la quale si rivolge al primo cittadino, riferendosi ad un episodio di circa trentacinque anni fa-  si dibatteva nel paese, e tra le forze politiche in Consiglio, se dare in proroga il servizio di N.U alla ditta che lo gestiva, notoriamente in odor di mafia, o se bandire una nuova gara.

Il gruppo consiliare PCI – tra i suoi componenti c’eravamo tu ed io – era per il bando. DC e PSI (all’epoca maggioranza) erano invece per la proroga. E proroga fu. Ho scolpite ancora in mente le ore che precedettero quella seduta consiliare, le visite improvvise di persone vicine alla ditta di Castellammare del Golfo che ebbi nel mio studio, la obliquità degli inviti rivoltimi a non ostacolare la proroga, l’infuocato dibattito in Consiglio. Il nostro gruppo contava solo cinque consiglieri, la maggioranza ne contava   ben venticinque, ma nessuno pensò di dimettersi né di fare passi indietro. Ci rivolgemmo invece (anche tu) alla Magistratura, denunziammo i fatti ed ottenemmo infine che quella ditta abbandonasse il nostro territorio”.




Isomma, Galazzo conferma che dietro la gestione dei rifiuti vi sono troppi interessi, spesso difesi con sistemi non leciti, ma poi sprona e invita Ammatuna ad essere più chiaro, a non fermarsi solo alla denuncia a mezzo stampa. “Non credi- scrive ancora Enzo Galazzo- di disporre di strumenti adeguati per opporti e per rintuzzare le intimidazioni che denunci? E da quali istituzioni sei stato abbandonato? Io credo che i tuoi timori debbano essere esposti, come facemmo negli anni ’80, alla Procura della Repubblica e, ove occorra, alla Direzione Distrettuale Antimafia e all’Autorità Anticorruzione”.  Intanto ieri mattina Ammatuna è stato convocato dal Prefetto Cocuzza per discutere proprio dei contenuti della lettera del primo cittadino che, al termine dell’incontro, si è detto tranquillizzato e sollevato dal supporto manifestato dalla Prefettura”.