JALLOW LaminSbarcati tre gommoni con a bordo 276 immigrati: arrestato uno scafista gambiano, che ha confessato. Uno degli immigrati sbarcati, era stato gambizzato con colpi d’arma da fuoco, da due rapinatori pochi giorni prima della partenza per l’Europa. Lo scafista è un ventottenne gambiano

JALLOW Lamin, ed è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il “comandante del gommone” individuato, ha ammesso le proprie responsabilità confessando ogni particolare del viaggio e degli accordi con i libici a capo dell’organizzazione. Lo scafista ha raccontato di avere incassato pochi spiccioli, perché gli organizzatori libici gli hanno permesso di viaggiare gratis: in pratica il gambiano è un immigrato, intenzionato a lasciare l’Africa, che si è messo a disposizione per portare clandestinamente il carico in Italia. Gli organizzatori hanno incassato circa 50.000 dollari a gommone ovvero 150.000 in totale.

Lo scorso 13 febbraio, alle17:36, nell’ambito dell’operazione denominata “TRITON”,   la nave della Marina Militare “Spica”, ha recuperato 276 cittadini extracomunitari già soccorsi dalla Motonave mercantile MSC BELLE in tre distinti eventi.

Le fasi di trasbordo sono state complicate per le pessime condizioni del mare, pertanto entrambe le navi sono state destinate a Lampedusa,  e solo sotto le coste della piccola isola i soccorritori sono riusciti a completare il trasbordo, dirigendosi verso il porto di Pozzallo.

In tempi record, mediante l’installazione di 6 postazioni per il rilevamento delle impronte digitali, solo ieri sono stati identificati quasi 200 migranti.

Attimi di terrore sono stati vissuti all’interno del capannone, dove i migranti sono stati stipati in Libia, prima della partenza.

Un uomo ha riferito ai poliziotti di essere stato vittima di una rapina, per un telefonino, vicino al capannone, proprio mentre stava andando all’appuntamento con i trafficanti di migranti. “Stavo andando all’appuntamento con chi mi doveva consegnare agli organizzatori del viaggio verso l’Europa quando sono stato avvicinato da due libici armati di pistola –  ha raccontato – . Mi hanno chiesto il telefono ed i 5 dollari che avevo in tasca. Non Volevo cedere il telefono perché durante il viaggio poteva servirmi per la mia sopravvivenza e mi sono rifiutato di consegnarlo. Senza pensarci due volte mi hanno sparato alle gambe, hanno preso tutto e sono fuggiti. Alcuni miei connazionali mi hanno portato in braccio fino al luogo dell’appuntamento, poi in macchina ci hanno portato nel capannone fino al momento della partenza”.

Lo scorso anno sono stati arrestati circa 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria e nel 2015 sono 2 gli scafisti fermati su altrettanti sbarchi.

In arrivo altri 200 immigrati a Pozzallo.