sbarco gennaio 17La Polizia a seguito dello sbarco del 4 gennaio 2017  ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di:

BOVARO Ibrahima, nato in Guinea Bissau, 20 anni, e  C.S. gambiano di 17 anni.

Secondo i testimoni sono loro gli scafisti.

I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.

Qui sotto il racconto della Polizia di Stato.

MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE

Alle ore 05.30 del giorno 02.01.2017, l’unità navale “GOLFO AZZURRO” veniva inviata da IMRCC Roma alfine di soccorrere un’imbarcazione in difficoltà di navigazione. Nella medesima posizione venivano anche inviati la nave “LAIMA” e la nave “BORSINI” che assumeva, su disposizione della IMRCC, il coordinamento delle operazioni. Alle ore 09.25 la M/V “GOLFO AZZURRO” intercettava il natante in difficoltà dando inizio, insieme alle altre due unità di soccorso, alle operazioni di salvataggio. Alle successive ore 12:00 tutti i migranti, in numero di 114, venivano fatti trasbordare sulla M/V “GOLFO AZZURRO”. La stessa, su disposizione della IMRCC di Roma, faceva quindi rotta verso il porto di Pozzallo, dove giungeva alle ore 10:30 circa del 04.01.2017.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.

Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni di centinaia di migranti, in piena sinergia con i funzionari della Prefettura che coordinano la “macchina” dell’accoglienza.

Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.

Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri uomini appartenenti alle Forze dell’Ordine ed all’Esercito Italiano, così come gli Enti inviati dalla Prefettura di Ragusa, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultano sempre complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti numerose incombenze, così da permettere un immediato invio dei migranti in idonee strutture d’accoglienza individuate dalla Prefettura in base ad un articolato piano di riparto nazionale del Ministero dell’Interno.

La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.

LE INDAGINI

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza ed una dei Carabinieri, hanno sottoposto a fermo i primi 2 scafisti del 2017 riconosciuti anch’essi dai migranti come coloro che hanno condotto il gommone soccorso.

Le indagini sono state avviate nell’immediatezza, contestualmente alla gestione di alcuni casi sanitari di ipotermia.

Di pari passo alle operazioni sanitarie, gli investigatori hanno individuato in pochissime ore i responsabili di questo ennesimo sbarco.

Secondo i migranti, i due non erano insieme a loro nel capannone e godevano di assoluta autonomia, traendo tutti i vantaggi grazie agli accordi presi con i libici.

Uno di loro si occupava della bussola e l’altro del timone, cambiando ruolo durante la navigazione.

Al termine delle indagini è stato possibile acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dei due, uno dei quali minorenne.

Gli arrestati sono stati condotti in istituti di pena, a Ragusa il maggiorenne ed a Catania il minore, entrambi  a disposizione dell’A.G.

LA CATTURA

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

Nel 2017 sono già 2 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.