prostitutaSaranno illustrati in mattinata dal procuratore capo Patanè, dal sost. proc. Musella, dal Questore di Ragusa Gammino e dal Dirigente della squadra mobile Ciavola, tutti i dettagli del complesso lavoro investigativo che ha permesso di disarticolare una associazione a delinquere transnazionale che operava in Nigeria, Libia, Italia ed altri paesi europei, al fine di comprare delle giovani donne nigeriane, spesso minorenni, per costringerle a prostituirsi per pagare un debito inesistente sotto la minaccia di esercitare su di esse i malefici dei riti voodoo alle quali erano state sottoposte prima della partenza.

Le donne giunte a Pozzallo, una volta sbarcate sono state ascoltate dalla squadra mobile di Ragusa che ha dato inizio ad una complessa attività d’indagine.

Durante le catture in diverse regioni d’italia, sono state liberate alcune ragazze vittime della tratta di esseri umani.

Si tratta di uno dei pochi casi di tratta di esseri umani contestati agli indagati, in quanto il reato è difficilissimo da provare per la mancanza di gravi indizi da raccogliere nei paesi stranieri, cosa che in questo caso è stata realizzata,, tanto che i diversi gip competenti per territorio hanno convalidato i fermi disposti dalla procura della repubblica distrettuale antimafia di Catania.

Seguono aggiornamenti.

AGGIORNAMENTO NEWS ORE 13:30, a cura di Viviana Sammito

Dalla Nigeria in Italia per farle prostituire con tanto di riti vodoo e magia nera da un  “BABA-LOA” , colui che «benedice» la partenza delle donne, sottoponendole a un rito. Sono finite in carcere quattro persone: un uomo e tre donne tra i 24 e i 32 anni, tutti nigeriani con il permesso di soggiorno in Italia. Loro sono accusati di fare parte di un’ associazione a delinquere transnazionale dedita alla tratta di esseri umani e al favoreggiamento della prostituzione anche minorile.  La rete criminale aveva dei punti di riferimento in Libia, Nigeria e in diverse regioni d’Italia:  Piemonte, Toscana, Emilia Romagna e Campania. Durante l’esecuzione a Novara, è stata sottratta alla rete criminale una immigrata, che si trovava in casa degli arrestati. Le giovani venivano sequestrate e fatte prostituire, per un debito fittizio di 30 mila euro. Al fine di “proteggerla” dagli spiriti del male, gli organizzatori la sottoponevano al rito voodoo, tagliandole una ciocca di capelli, i peli del pube e le unghie, scattandole anche una foto.

I componenti dell’organizzazione aveva i propri ruoli: chi in Nigeria procacciava le ragazze promettendo facili guadagni, lavori leciti ed un futuro certo, sottoponendo però le vittime ai riti voodoo; chi in Libia fungeva da connection man per il trasferimento in Italia; chi prelevava le ragazze vicino ai luoghi di sbarco e chi poi le obbligava a stare su strada per prostituirsi. Le misure cautelari sono state emesse per il pericolo di fuga e la reiterazione del reato.

L’indagine è scattata da Pozzallo, nel febbraio 2015, quando a seguito di uno sbarco, la polizia, attraverso le testimonianze di una nigeriana di 23 anni, arrivata con altri migranti, e con la collaborazione di un’interprete ha ricostruito un caso di maltrattamento di persona da parte del gruppo che approfittava delle precarie condizioni economiche e psicologiche delle giovani vittime.  “Mi avevano detto che una volta in Italia sarei andata a scuola  – ha raccontato la nigeriana –  e poi avrei fatto la baby sitter per mantenermi; appena ho messo piede sul barcone ho scoperto che mi sarei dovuta prostituire”. “in Nigeria e in Libia mi hanno costretta ad avere rapporti sessuali, altrimenti non mi avrebbero fatta partire”.

Sbarcate a Pozzallo a febbraio 2015, sono state sottratte alla rete criminale dalla Squadra Mobile di Ragusa che grazie alla collaborazione con l’OIM, le ha rifugiate presso una casa accoglienza in territorio ibleo.

La ventitreenne aveva deciso di partire perchè l’organizzazione le aveva detto che non avrebbe dovuto pagare nulla,  ma solo  rimborsare 400 euro.

Per far questo la portavano da un “baba-loa” da qui il nome dell’indagine.

Il “baba-loa” è una figura religiosa tradizionale molto diffusa e rispettata, soprattutto nelle zone non musulmane della Nigeria meridionale.  Il baba-loa: prende alcuni elementi intimi della candidate alla partenza (peli pubici, unghie dei piedi, un assorbente sporco di sangue) e li mescola in un sacchetto pieno di polveri magiche.  Una volta selezionate, e spesso illuse le donne con la promessa di un falso lavoro,i criminali  organizzano il loro passaggio in Europa (fonte progetto “Roxana”)

La vittima ha consegnato un numero di telefono alla polizia: è il contatto di una donna che l’avrebbe aiutata, cioè quindi fatta prostituire, andandola a prendere direttamente dal luogo dello sbarco.

Dopo aver acquisito le prime informazioni, gli uomini della Polizia di Stato hanno chiesto ed ottenuto dalla Procura della Repubblica di Catania di intercettare l’utenza telefonica fornita dalla vittima sbarcata a Pozzallo.