sbarco 23 giugno 2Si sono concluse intorno alle 14 le operazioni di sbarco al porto di Pozzallo degli immigrati coinvolti in una sparatoria a largo della Libia.

Molti di loro, dopo essere stati visitati dal medico sono stati condotti in ospedale. Otto donne incinte: quattro a Modica, due a Vittoria e altre due a Ragusa.

Una minore ed un uomo sono stati trasferiti al nosocomio modicano per un malessere: ipotermia e disidratazione procurati durante il difficile viaggio. Le testimonianze degli immigrati sopravvissuti alla sparatoria sono determinanti per gli investigatori che stanno ricostruendo il quadro del delitto.

L’immigrato morto è stato trasferito, intorno alle 10,30 di stamani, all’obitorio del cimitero di Pozzallo dove il pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Valentina Botti ha disposto l’autopsia, dopo avere già nominato il medico legale. Il pm era presente al porto durante le operazioni di sbarco in attesa degli interrogatori: prima al comandante della nave, battente bandiera panamense, che ha soccorso i migranti,  e dopo a tutto il gruppo, testimone dell’agguato. Il ferito, un immigrato trentaduenne, originario del Gambia, ferito al polpaccio e ricoverato all’ospedale Giovanni di Dio di Agrigento  ha raccontato che dei miliziani libici hanno abbordato con una motovedetta il gommone per derubarli, quando però si sono ribellati hanno sparato: <<io sono rimasto ferito –  ha raccontato –  e un altro migrante è morto>>.

Lui ha reso le sue dichiarazioni al procuratore di Agrigento, Renato Di natale, già trasmesse alla procura di Ragusa, unica titolare dell’inchiesta che però potrebbe anche essere estesa a quella di Catania se gli inquirenti oltre all’omicidio, al tentativo di omicidio e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina contestano il reato dell’associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina. Tra l’altro la procura iblea deve fare i conti con un altro dato: verificare se l’omicidio è avvenuto in acque internazionali o territoriali, oltre ad identificare i responsabili e a individuare il movente.

Viviana Sammito