caretta caretta collageDifficilmente Riccardo Sessa, Ivan Falco, Adrian Hrubaru, tre ragazzi pozzallesi, potranno scordare la splendida esperienza che hanno vissuto alle prime ore del 4 luglio 2016, presso l’incantevole spiaggia di Pietrenere a Pozzallo.

Dopo la mezzanotte, nell’accingersi a rientrare a casa, decidono di attraversare la spiaggia Pietrenere, così da godere, prima del riposo, di quel particolare ed unico spettacolo che offre il mare calmo della notte, accompagnato dal dolce rumore delle onde che si infrangono sulla riva.

Ad un certo punto, però, la loro passeggiata rilassante viene bruscamente interrotta: sulla battigia c’è qualcosa che si muove, lentamente, e procede dal mare verso terra.

I ragazzi si avvicinano con cautela e, con grande sorpresa, si trovano dinnanzi ad uno splendido esemplare di tartaruga “caretta caretta”, di circa un metro di lunghezza.

Intuendo da subito l’importanza di non disturbare la nuova amica venuta dal mare, resisi conto che non era ferita ma che stava andando serenamente a deporre le uova nella spiaggia, attivano subito le fotocamere dei loro cellulari e riprendono ogni momento dell’evento, avendo tuttavia cura di seguirla a debita distanza così da non crearle fastidio.

Nel frattempo, avvisati i genitori del ritardo (era già oltre l’una), telefonano alla Capitaneria di Porto, alla quale comunicano quanto stava accadendo e lasciano un loro recapito telefonico, e procurano dei panini, consci che i tempi di attesa sarebbero stati lunghi.

Intanto la tartaruga, indisturbata, continua il suo naturale percorso, dettato dalle meravigliose e misteriose leggi della natura, fino ad arrivare nel luogo per lei adatto ad accogliere in maniera sicura e confortevole le uova, in attesa della schiusa.

Qui la tartaruga inizia a scavare, preparando la buca entro la quale depositare le preziose uova. I ragazzi, sempre a debita distanza, seguono e riprendono ogni momento, sempre più affascinati da quello spettacolo unico che il fato aveva regalato loro.

Dopo quasi un’ora, sono ormai le due del mattino, la tartaruga termina il faticoso lavoro di scavo ed inizia a depositare le uova, che una ad una riempiono la buca con incredibile precisione, fino ad una decina di centimetri dall’orlo.

L’amica tartaruga, ormai esausta, provvede quindi a ricoprire l’ultima parte della buca con la sabbia e torna lentamente verso il mare, dove scompare fra il luccichio argenteo delle onde, con un movimento della zampa che quasi sembrava un saluto e un ringraziamento a quei ragazzi che, con la loro sensibilità, l’hanno accompagnata e protetta.

I ragazzi, ancora increduli dell’esperienza vissuta, tornano a casa, impazienti di svegliarsi al mattino per rivedere i filmati e le foto e per raccontare la loro fantastica avventura agli amici.

L’indomani, nella prima mattina, la Capitaneria contatta il Dott. Alfano, dirigente della Ripartizione Faunistico Venatoria, il Dott. Barlotta, biologo esperto di fauna marina, ed il dipendente Lorefice del Comune di Pozzallo che si occupa della comunicazione istituzionale dell’Ente diretto collaboratore del Sindaco.

Giunti nella zona della segnalazione, notano sulla battigia le impronte di entrata e uscita della tartaruga. Tuttavia, nella prime ore di luce la spiaggia era già stata ripulita dai mezzi appositamente equipaggiati, con conseguente cancellazione delle rimanenti impronte e impossibilità, quindi, di risalire con precisione al luogo di deposizione delle uova.

Non perdendosi d’animo, gli esperti, grazie al numero telefonico comunicato in Capitaneria, riescono a contattare uno dei ragazzi e si danno appuntamento sulla spiaggia nel primo pomeriggio.

Sulla base dei riferimenti ricavati dalle foto e dai filmati, viene così individuata la zona di deposizione ed inizia la paziente ricerca del punto esatto, effettuata dalle mani esperte del Dott. Barlotta con un apposito scandaglio.

Dopo quasi un’ora di ricerche, il lieto evento: a circa 13 cm di profondità le prime uova, bianche e grandi quasi come una pallina di ping pong. Il Dott. Barlotta spiega quindi ai ragazzi che una tartaruga deposita fino a cento uova nella buca che normalmente raggiunge circa quarantacinque  centimenti di profondità. Le uova resteranno lì custodite fino alla sua schiusa che può andare dai 60 ai 90 giorni, parametro variabile a secondo del clima, quindi nasceranno le tartarughine che, da subito, tenteranno di raggiungere il mare per perpetuare il meraviglioso ciclo della vita.

Anche il sindaco, Luigi Ammatuna, ha voluto essere presente all’emozionante momento del ritrovamento delle uova e, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, ringrazia Riccardo, Adrian ed Ivan per la sensibilità dimostrata nell’aver seguito la tartaruga senza mai  intralciarne il naturale percorso biologico, per aver dato prova di senso civico nell’aver allertato i giusti canali di sicurezza e per il minuzioso lavoro di documentazione fotografica, che, oltre che essere risultato essenziale per l’individuazione del nido, ha dato un volto all’autrice di questo splendido evento.

Grazie anche al lavoro dei volontari e della Protezione Civile – e su supervisione della Capitaneria – la zona del nido è stata recintata ed opportunamente segnalata e sarà presidiata per evitare che qualcuno, anche involontariamente, possa arrecare danni al prezioso contenuto.

Il sindaco invita i giovani pozzallesi a trarre esempio dal comportamento dei tre loro coetanei e fa appello alla sensibilità di tutti, cittadini e turisti, per rispettare l’area di ovo deposizione e, tutti insieme, per partecipare alla migliore riuscita del lieto evento, segnalando immediatamente agli organi competenti eventuali attività di disturbo o minaccia del sito.