“Il Partito Democratico di Scicli sulla questione dello scioglimento del 2015 ha una posizione chiara ed univoca, con iniziative parlamentari regionali già risalenti al 2016, e continuerà non solo ad esprimersi sull’argomento, ma azionando concrete iniziative politiche, come il sollevamento della questione innanzi la Commissione Parlamentare nazionale Antimafia chiesto con l’On.le regionale Dipasquale. Invece non siamo ancora riusciti a rintracciare i documenti degli amici di SBC che nel 2015 prendevano posizione contro lo scioglimento!” Questo quanto si legge in una nota del PD di Scicli, in risposta a quanto dichiarato ieri da SBC.

Nel documento a firma del Pd di Scicli si legge ancora:

“Per questo il Partito Democratico non ha bisogno di reclamare per sé alcun risultato, che è piuttosto di tutta la comunità. L’accertamento dei fatti che hanno determinato l’ingiusto scioglimento, e la ricerca delle responsabilità, sono battaglie dell’intera città e non delle singole sigle di partiti o movimenti. Dispiace, però, che qualcuno che ritiene di avere in esclusiva per sé la posizione dalla parte giusta del “solco”, si infastidisca se altri si impegnano nella difficile azione per restituire alla città la verità dei fatti e la dignità lesa.

La questione dello scioglimento del 2015 non è solo un affare giudiziario, come dimostra il movimento di opinione pubblica di questi giorni. La politica locale non può demandare alla magistratura la soluzione di tutto, e verrebbe meno al suo scopo se non favorisse un aperto e diffuso dibattito cittadino. La stessa relazione della Commissione Antimafia dell’Ars ha stigmatizzato il “silenzio della politica”, e un consiglio comunale aperto sull’argomento è uno dei possibili strumenti che ha la comunità di esprimersi e far sentire la propria voce riguardo uno dei più rilevanti accadimenti che storicamente si sono registrati in città, con un consiglio comunale immotivatamente sciolto e il sindaco Franco Susino costretto ad ingiuste dimissioni.

Abbiamo già detto – si legge ancora nel documento – che la seduta dovrebbe essere tenuta se e quando le condizioni epidemiologiche lo consentiranno, o con adeguati strumenti di diffusione telematica, ma l’emergenza sanitaria non può ridurre una comunità di persone ad una mera destinataria di raccomandazioni paternalistiche, quando è invece necessario promuovere l’emancipazione attraverso il dibattito, e stimolare la stessa comunità a produrre gli anticorpi necessari per impedire che in futuro che possano solo adombrarsi dubbi sulla integrità dell’istituzione, e il Partito Democratico non si sottrarrà ad ogni iniziativa affinché questo avvenga.