Patrick Antonio Dos SantosLe autorità brasiliane non hanno ancora dato il nulla osta per il rimpatrio della salma di Pamela Canzonieri che, secondo le previsioni, doveva arrivare in Italia già domani. Ad oggi è ancora a Salvador.

E’ uno l’uomo fermato dalla polizia brasiliana con l’accusa di avere ucciso la notte tra il 17 e il 18 novembre, la ragusana di 39 anni, Pamela Canzonieri, nella sua casa di Morro de Sau Paulo, in Brasile. Il suo nome è Patrick Antonio Dos Santos conosciuto come “Fabricio”, abitava sotto casa di Pamela ed era già conosciuto per reati specifici. Secondo fonti del luogo, l’uomo era anche agli arresti domiciliari e più volte avrebbe messo gli occhi addosso a Pamela. Lui, unico indagato, in stato di fermo in carcere, per il pericolo di fuga, ci rimarrà per almeno un mese in attesa dell’esito degli esami tossicologici e del dna, prelevato per compararlo con altri campioni di sangue rilevati a casa della vittima.

Morta per asfissia da strangolamento a mani nude. E’ l’esito dell’autopsia. Il movente è ancora da accertare. Perché qualcuno voleva la morte di Pamela? Un sentimento non corrisposto, una scaramuccia per motivi lavorativi degenerata in tragedia? Il commissario di polizia ha negato la circostanza di un’eventuale rivalità tra turisti  italiani e brasiliani.

Su fb sono tante le donne del posto che si stringono per chiedere giustizia invocando finanche la pena di morte per l’uomo accusato dell’omicidio di Pamela. <<Lui che sul petto – ha scritto una giovane –    ancora ha tatuato “Solo Gesù salva”>>.

A Ragusa è stato aperto un fascicolo  per la morte di Pamela dal procuratore capo, Carmelo Petralia. Sono stati sentiti diversi amici della giovane e i familiari. Indaga anche la procura di Roma per omicidio volontario. Per legge infatti piazzale Clodio è  competente a indagare su fatti avvenuti all’estero che coinvolgono  cittadini italiani. Le indagini verranno seguite dal procuratore  aggiunto Francesco Caporale, il quale conta di avere dalle autorità  brasiliane i risultati delle indagini.

Viviana Sammito