La morte di Angelo Onorato a Palermo è ancora un giallo. Non è ancora chiaro se il marito dell’eurodeputata Francesca Donato si sia suicidato oppure se sia stato ucciso.

In una gremita Cattedrale a Palermo, si sono tenuti ieri mattina i funerali dell’imprenditore trovato morto nella propria auto a Palermo sabato scorso.

In prima fila davanti alla bara coperta da un tappeto di rose rosse la moglie e i figli Carolina e Salvatore di 21 e 25 anni, la madre, il fratello e la sorella, oltre ad  altri familiari.




Sulla morte è stata aperta un’inchiesta. I risultati dell’autopsia e le ipotesi investigative propendono per il suicidio mentre i familiari dicono che sia stato ucciso.

“Vogliamo verità e giustizia per Angelo per poter superare questo grande dolore”. Così la moglie di Onorato, l’eurodeputata Francesca Donato, prendendo la parola alla fine della messa, ieri. in Cattedrale. Ne ho fatti tanti di discorsi, questo è il più difficile anche perché mio marito non è più seduto davanti a me a guardarmi e a sorridermi.

Ma questo discorso Angelo se lo merita tutto perché Angelo era tutto per me. Lui è stato un marito straordinario. Una persona che aveva dato tutto se stesso per la famiglia sempre ed è stata una persona che ha sparso amore carità e bene ogni giorno verso chiunque poteva verso chiunque incontrava ed è per questo che la Cattedrale è piena. Perché tutti sanno cosa ha fatto Angelo nella sua vita”, ha aggiunto Francesca Donato.

“Io vi ringrazio tutti per il vostro straordinario affetto che mi state dando perché voi mi state dando una forza che mi servirà tanto per andare avanti senza di lui. E voglio dire una cosa in questa città c’è tanto odio ma c’è ancora più amore e questo dobbiamo ricordarcelo sempre e fare in modo che l’amore trionfi su questo odio maledetto. – ha affermato ancora – E quindi voglio che le vostre preghiere oltre ad essere per Angelo che è già in paradiso, perché ci è andato diritto senza passare dal purgatorio è andato diritto nelle braccia del Signore. E oltre a pregare per me e per i miei familiari per darci la forza, pregate tutti perché sia fatta verità e giustizia. Perché verità e giustizia è il minimo che noi vogliamo e di cui abbiamo bisogno per superare questa tragedia e per dare una speranza e un futuro a questa città e a tutta la Sicilia. Perché non ci possiamo permettere di lasciare la Sicilia a chi risolve con l’odio e con la morte i problemi”. “E voglio ringraziare – ha concluso – con tutto il cuore le forze dell’ordine, la squadra mobile, tutta la procura, la magistratura perché combattono ogni giorno per la verità la legalità e la giustizia e questa è sempre stata e oggi sarà per sempre la mia battaglia e dovrà essere la nostra battaglia per tutti noi e per Angelo”.