omicidio loris riesameE’ stata resa nota la motivazione della conferma dell’arresto nei confronti di Veronica Panarello, accusata dell’ omicidio di Andrea Loris e occultamento di cadavere. Le 109 pagine dei tre Giudici del tribunale del riesame di Catania, Maria Grazia Vagliasindi, Aurora Russo e Pietro Currò, ripercorrono, scrupolosamente, tutti i passaggi della mattina del 29 novembre ipotizzati tenendo conto della tesi dell’accusa e della difesa.

Il Riesame ha comparato indizi, testimonianze, documentazioni, files video, giungendo alla conclusione che Veronica Panarello <<esasperata per il comportamento di Loris che, quella mattina, non voleva assolutamente andare a scuola, dopo aver accompagnato il figlio più piccolo alla ludoteca, sia  rientrata in casa per controllarlo e in preda ad un’incontenibile impulsiva furia aggressiva abbia sorpreso il bambino senza dargli possibilità di reagire, stringendogli attorno al collo il micidiale cappio che aveva a portata di mano, legandogli i polsi nell’immediatezza del soffocamento verosimilmente per simulare un omicidio a sfondo sessuale con sevizie, ad opera di un estraneo”.

Esaminiamo i punti principali su cui si è basata la tesi difensiva per smontare l’impianto accusatorio della procura di Ragusa che è stato invece confermato dal tribunale del riesame.  Il legale della Panarello, Francesco Villardita, per difendere la sua assistita ha puntato sulle telecamere di videosorveglianza: lo strumento che ha incastrato l’indagata e sulle quali aveva chiesto inizialmente l’incidente probatorio senza mai presentare però istanza alla procura. Nella memoria depositata dalle tesi difensiva che giustifica il ricorso al tribunale della liberà di legge :  <<Inverosomiglianza della ricostruzione dell’evento,  l’impossibilità di verificare l’esattezza del dato per  l’assoluta mancanza di chiarezza, lacunosa e non esaustiva relazione preliminare all’esame autoptico senza trascurare il dato oggettivo delle testimonianze qualificate>>. Buchi neri che sono stati chiariti dal riesame. Ecco come:  Riguardo alla possibile alterazione di dati digitali il Tribunale ha confermato che non sussiste alcun rischio e che si è proceduto ad un’ attenta acquisizione dei dati, evidenziando altresì che in questo caso non si può parlare di attività irripetibile in quanto, nel tempo, è possibile effettuare la duplicazione dei dati originali. Circa l’allineamento delle telecamere: la sincronizzazione automatica alla rete internet per i magistrati, “offre la garanzia della correttezza e l’unicità dell’orario”. Secondo il Riesame  esiste  “un’esistenza documentale perfettamente corrispondente al tempo reale degli accadimenti”.

La ricostruzione, da parte di Veronica, di quella mattina, secondo i magistrati stride, ancor prima che con l’evidenza digitale, con la logica”. A cominciare dalle riprese dei rientri in casa che non sembrano compatibili con l’urgenza di raggiungere il Castello di  Donnafugata, l’eccessivo dinamismo proiettato verso il luogo del ritrovamento, le anomalie della traiettoria del percorso effettuato, la loquacità sia con le maestre della ludoteca che con l’insegnate del corso di cucina e il totale silenzio con il coniuge alla scoperta della scomparsa del piccolo Loris. La consegna delle fascette alle maestre che, per i giudici, “si è trattato di un disperato tentativo di allontanare i sospetti da lei”.

Nemmeno le testimonianze rese dalla vigilessa prima e della sig.ra Emmolo sono state ritenute attendibili.   Alla luce di tutti questi elementi per il Tribunale del riesame Veronica “con agghiacciante indifferenza ha agito da lucida assassina manifestando una pronta reazione rispetto al delitto di cui si è resa responsabile, uscendo e rientrando da casa e ostentando una tranquillità compatibile con la piena volontà di organizzare l’apparenza del rapimento di Loris. Il marito della donna, Davide Stival, certo che la moglie abbia della responsabilità ha confermato che durante l’ultima visita in carcere la Panarello ha riferito: <<Io ricordo di averlo accompagnato a scuola>>. Stival continua ad essere sopraffatto dal dubbio.

Viviana Sammito