pamela canzonieriContinuano le indagini sulla morte di Pamela Canzonieri. La polizia sta sentendo altri amici della donna e in attesa della rogatoria internazionale la salma rimane nell’obitorio dell’ospedale di Ragusa per l’autopsia che sarà effettuata dal medico legale, Giuseppe Iuvara. Sono emersi altri particolari sull’uomo indagato e arrestato per il delitto.

Patricio Antonio Dos Santos, arrestato per la morte di Pamela Canzonieri, in questi giorni sarà raggiunto da un avviso di garanzia notificato dalla procura iblea per comunicargli che anche in Italia sarà eseguita l’autopsia sul corpo della vittima. Si attendono i tempi della rogatoria internazionale e non saranno brevi. Sarà anche effettuato il prelievo del dna. Il medico legale, Giuseppe Iuvara, incaricato dal sostituto procuratore Marco Rota, ha chiarito che farà più del massimo per approfondire le cause della morte. Per la polizia brasiliana è asfissia da strangolamento e i segni sul collo sono evidenti. Ma la procura iblea vuole accertare altri aspetti sia sulle cause, sull’ora della morte e sia sulle responsabilità. Dos Santos ha confessato di essersi drogato e di avere tentato di baciare la vittima e al suo rifiuto di averla uccisa ma non ha saputo spiegare cos’è successo un attimo dopo il bacio negato,  perché non ricorda.

Fabricio, così come lo conoscono tutti, si era già macchiato di un omicidio nei confronti di un trafficante di droga, era già agli arresti domiciliari vicino la casa di Pamela che lei condivideva con un’altra brasiliana che la sera dell’omicidio era a San Paulo. E chi conosce Dos Santos ha riferito un dettaglio inquietante. Spesso lui, quando vedeva arrivare Pamela a casa, le raccomandava di togliere le federe dei cuscini perché durante la notte la sua anima poteva rimanerci impigliata. Quelle federe che la sera del delitto sono state tolte e nascoste nell’armadio, insieme con la maglietta che indossava Pamela, sporca probabilmente di liquido biologico appartenente a Dos Santos ma saranno certamente gli esami a fare luce sulle tracce rinvenute nella t-shirt. Risulta inattendibile invece la versione di Fabricio secondo la quale lei lo ha invitato a entrare in casa. E’ più probabile invece – come ha raccontato un amico di Pamela –  che  la porta era già aperta perché molti vivono così, un pò per avere più transito d’aria e un pò é come se fosse un nostro villaggio degli anni 50. E’ dovere giuridico e morale per la procura di Ragusa restituire tutta la verità alla famiglia, agli amici e  alla comunità.

Viviana Sammito