nicosia omicidioIn queste ore sono stati sentiti alcuni testimoni e la famiglia. La procura che sta coordinando le indagini della polizia non esclude alcuna pista.

Ci sono i testimoni e sono già stati sentiti per ore in commissariato, come tutta la famiglia della vittima. La polizia e la squadra Mobile dalle 11 di ieri sono impegnate sul luogo del delitto alla ricerca degli assassini e del movente. Il sostituto procuratore, Andrea Sodani, ha già affidato l’incarico per l’autopsia al medico legale, Giovanni Diapico.

La ricostruzione dell’omicidio di Salvatore Nicosia, 39 anni, titolare di un negozio di autoricambi sulla strada che da Vittoria conduce a Santa Croce Camerina è chiara: è stato colpito con un oggetto contundente al capo e poi attinto al torace e alla spalla da due colpi di arma da fuoco, un fucile da caccia a pallini.  E’ stato freddato mentre era dietro il bancone.

nicosia omicidio2Poi i killer, presumibilmente due, hanno preso le chiavi del furgone della vittima parcheggiato sullo spiazzale del negozio e sono fuggiti. Il mezzo è stato rinvenuto ieri pomeriggio dagli agenti in c.da Resinè a Vittoria, in aperta campagna. E’ probabile che in quel luogo abbiano nascosto un’auto per fare perdere le tracce. La polizia Scientifica sta prelevando ogni utile traccia trovata nel furgone, che potrebbe rivelarsi determinante e che potrebbe dare una svolta alle indagini. Le prossime ore sono decisive.  E’ stata un’esecuzione veloce e portata a termine con freddezza.

E’ stato un cliente ad avere trovato l’uomo già cadavere in una pozza di sangue. Il fascicolo per omicidio rimane aperto contro ignoti. Il procuratore capo, Carmelo Petralia, ha garantito che tutte le piste sono al vaglio degli inquirenti. In paese, e poi anche gli investigatori, hanno confermato che la vittima aveva un atteggiamento altezzoso, prevaricatore, impulsivo e aggressivo. Bastava un’occhiata per farlo imbestialire. Non aveva precedenti penali ma  una sola denuncia per stalking presentata dalla moglie, poi ritirata dalla stessa dopo avere ricevuto minacce dal marito.

Lui era soprannominato ‘Turi Mazinga’ per il suo atteggiamento da megalomane,  praticava anche il culturismo sportivo.   La vittima lascia la moglie e due figli di 4 e 2 anni.

Viviana Sammito

 

Foto: Franco Assenza