manifesto funerali lorisNessun altro sospettato: l’inchiesta della Procura di Ragusa non ha altri nomi ancora, ma i magistrati stanno valutando tutti gli scenari già ipotizzati: se abbia agito da sola, o se abbia avuto un complice  nell’occultamento di cadavere. Non è emerso nulla di determinante dai tabulati telefonici, finora setacciati, e su Face book e Watsapp.  Si fa sempre più forte l’ipotesi che Veronica Panarello abbia fatto tutto da sola. Gli accertamenti stanno continuando, le indagini sono ancora aperte  e nulla è escluso. Anche le auto di Orazio Fidone continuano a rimanere nella disponibilità della Procura.

Antonella Panarello, il padre Francesco e la supertestimone che ha detto di avere parlato con un bambino che potrebbe essere Loris intorno alle 9.40 in una strada poco distante dalla scuola sono stati invitati in Questura per l’interrogatorio.  Antonella per le contraddizioni emerse sul racconto che gli investigatori hanno depositato agli atti e quelle invece rese davanti alle telecamere.

Sono solo sensazioni, si è difesa Antonella Panarello, che ha anche raccontato il business che si aggira attorno alle interviste che ha rilasciato alle emittenti nazionali, rispondendo alle domande degli inquirenti. 

Insomma dietro ad un fatto tragico si sta consumando uno show mediatico.

La donna non si vedeva con la sorella indagata da almeno un anno e quindi appare quasi improbabile che la stessa conoscesse le abitudini di vita della sorella.

 Francesco Panarello  è l’unico che difenderla ed è anche colui che sostiene, al contrario della figlia, che Veronica non conoscesse il Vecchio Mulino, sebbene abitassero a pochi km da dove è stato trovato morto Loris.

La supertestimone è la terza interrogata e le sue dichiarazioni, che avrebbero potuto, solo se sicure, dare un sollievo alla difesa della Panarello, sono ritenute inattendibili come quelle della vigilessa.  La supertestimone ha detto di non ricordare il volto del bambino che ha visto vicino casa sua, a pochi metri da scuola,  ma soprattutto ricorda di non avere notato lo zaino con le strisce gialle, come quello di Loris. Nessun’altra testimonianza è stata raccolta a favore della Panarello. La tesi difensiva di Villardita e dei tre periti doveva ruotare attorno all’incidente probatorio sulle telecamere: quindi ricostruire minuto per minuto il percorso, verificare l’altezza della sagoma che esce e che poi entra dopo pochi minuti da portone di casa e accertarne la compatibilità ma questa perizia non è stata chiesta né dal legale della donna, né dal pubblico ministero.

Uno  psicologo invece ha parlato con il bambino di tre anni, il fratello di Loris, per tentare di capire se è andato solo alla ludoteca con la madre in auto e senza il suo fratellino ma l’esperto ha dichiarato che è inutile sentirlo perché non è in grado di riferire sui fatti.

Non sono state ancora depositate le motivazioni con cui il Tribunale del riesame di Catania il 3 gennaio scorso ha rigettato la richiesta di scarcerazione di Veronica Panarello e confermato l’ordinanza del Gip di Ragusa che ne dispone gli arresti in carcere.

 Viviana Sammito