funerali lorisSi sono chiusi stamattina, per la seconda volta, nell’aula del tribunale del riesame di Catania, pubblica accusa e difesa, per decidere sull’istanza di scarcerazione di Veronica Panarello, accusata dell’omicidio del figlio Andrea Loris e dell’occultamento del cadavere.

Il collegio ha tempo fino a domani per decidere.

L’indagata è arrivata dal carcere di Agrigento, dov’è stata trasferita un paio di settimane fa per motivi di sicurezza, al tribunale per seguire l’udienza con il suo legale Francesco Villardita.

Dopo le 12 ore di interventi del 31 dicembre, questa mattina la seconda seduta è stata aperta dal sostituto procuratore Marco Rota e sarà conclusa in serata dal difensore della Panarello. Villardita ha contestato, prima del’inizio dell’udienza, tutti i punti dell’ordinanza con memorie e consulenze, tra cui anche con l’incidente probatorio delle telecamere di videosorveglianza, i cui video, nei fatti, sono serviti per incriminare la donna e costruire l’impianto accusatorio. “Ci sono criticità – ha spiegato il legale della Panarello – e tra queste il protocollo per stabilire l’orario della morte di Loris e la relazione preliminare dell’autopsia. Poi ci sono anche testimoni le cui dichiarazioni sono state analizzate rilevando incongruità rispetto alla tesi dell’accusa, ha affermato ancora il legale. Gli stessi testimoni però in alcune occasioni hanno ritrattato o hanno spiegato di non essere sicuri di avere visto Loris la mattina del 29 novembre o il giorno prima. Un’altra testimonianza sarebbe quella di una vicina di casa della famiglia Stival secondo cui Veronica Panarello stava stentendo i panni intorno alle 9, facendo così scendere di alcuni minuti il tempo in cui la mamma sarebbe rimasta sola con il figlio nell’appartamento. Francesco Villardita ha ribadito di avere fiducia nella giustizia e speranza per un esito positivo da parte del riesame di Catania. Il Gip Claudio Maggioni che ha convalidato il fermo con la reclusione in carcere ha motivato nell’ordinanza la sua decisione: Veronica Panarello ha mentito e ha negato davanti all’evidenza. C’è il pericolo di reiterazione del reato per l’indole malvagia della donna e su di lei anche gravi indizi di colpevolezza.

Dopo gli interventi il collegio si ritirerà in camera di consiglio e ha tempo fino a domani per emettere la sentenza: o in carcere o fuori.

Il legale della Panarello, nell’istanza, ha chiesto solo la scarcerazione escludendo altre misure cautelari alternative per la totale estraneità dei fatti della sua assistita.

Viviana Sammito