Omicidio Loris. Gli investigatori a casa Stival. Ecco le ultimissime

Circa mezz’ora fa, ossia alle 17, Agenti della polizia di Stato e militari dei carabinieri sono entrati nell’abitazione di casa Stival, dove vivono i genitori del piccolo Loris.  Sono saliti, tra gli altri, il capo della Squadra mobile Nino Ciavola e il comandante del Reparto investigativo dell’Arma di Ragusa, capitano Domenico Spadaro. Davanti la palazzina sono ferme tre auto delle forze dell’ordine in attesa.

AGGIORNAMENTO NEWS ORE 17:50

La mamma di Loris Stival, Veronica Panarello, è uscita dalla sua abitazione con polizia e carabinieri. La donna è salita con il marito su un’auto civetta della polizia, destinazione: Procura di Ragusa.

AGGIORNAMENTO NEWS ORE 18:15 

Sono arrivati in Procura i coniugi Stival. Non si tratterebbe di un interrogatorio, ci sarebbe dell’altro, “tira aria di un fermo” – ci dice la giornalista Viviana Sammito, raggiunta telefonicamente, si trova in Procura, sta seguendo anche per noi gli ultimi sviluppi della vicenda. Si attende di conoscere il reale motivo di questo prelevamento dei coniugi nella loro abitazione di Santa Croce Camerina e di questo viaggio in direzione Ragusa. Da un momento all’altro gli inquirenti potrebbero parlare con i giornalisti.

AGGIORNAMENTO NEWS ORE 21:15

Ancora nulla trapela dalla Procura di Ragusa. Solo ipotesi, tante, ma che non riteniamo sia il caso di scrivere. Di certo non è un caso che Veronica Panarello è stata portata in Procura e non in Questura come nei precedenti casi di interrogatorio. Non si tratterebbe quindi di un normale interrogatorio quello che sta conducendo il Procuratore Carmelo Petralia, che sabato aveva dichiarato di essere pronto, martedì, ovvero domani, a poter rilevare particolari importanti della triste vicenda che ha colpito l’intera nazione.

Intanto il programma televisivo di RaiTre “Chi l’ha visto” ha fatto notare che il cartello “Vendesi” esposto sul balcone dell’appartamento in cui Loris abitava in via Garibaldi a Santa Croce Camerina è fissato con delle fascette da elettricista, simili a quelle che avrebbero provocato la morte del bimbo per strangolamento. Il dettaglio appare ben visibile in una foto diffusa dalla trasmissione che vi proponiamo qui sotto. Più in basso due foto che ci arrivano dalla Procura di Ragusa.