PEPI Gaetano cl. 46I Pepi sono stati ammessi ai domiciliari senza il braccialetto elettronico. E’ di poche ore fa il provvedimento adottato dal Gip del tribunale di Ragusa, Giovanni Giampiccolo. Già domani è prevista la scarcerazione per Antonio, Alessandro, Marco e Gaetano Pepi accusati dell’omicidio dell’agricoltore vittoriese, Giuseppe Dezio il 2 febbraio scorso.  Un obiettivo importante raggiunto grazie alla battaglia dell’avvocato della difesa, Giuseppe Lipera.

Il giudice per le indagini preliminari, Giovanni Giampiccolo, si era espresso negativamente, qualche settimana fa, sulla scarcerazione senza il dispositivo elettronico, che consente di rilevare i movimenti degli indagati. Oggi invece ha dato una disposizione diversa, a fronte del fatto che tra gli indagati e la famiglia Dezio non esiste alcuna faida e quindi non c’è il pericolo di eventuali ritorsioni e per le precarie condizioni psico-fisiche degli  indagati e della famiglia, che stavano cadendo in uno stato depressivo, come constatato da una psicologa e da un medico del carcere.

Da domani i Pepi potranno riabbracciare i figli e le mogli e dovranno rimanere in un’abitazione già individuata nel catanese, a 100 km di distanza da Vittoria dov’è avvenuto il delitto di Giuseppe Dezio, per il quale ha ammesso le proprie responsabilità il 70enne Gaetano Pepi, aggiungendo di averlo ucciso con un coltello per legittima difesa, avendo notato Dezio sferrare colpi di coltello al figlio, Alessandro Pepi.

Il Gip ha imposto agli arrestati di non allontanarsi dalla propria abitazione e di non comunicare con persone diverse dai familiari e del difensore. Dopo nove mesi,  i Pepi escono dal carcere, con grande soddisfazione di Giuseppe Lipera, il penalista che ha condotto una serrata battaglia legale e che da qualche settimana ha nominato come consulente, il generale Luciano Garofano per dimostrare l’estraneità dei fatti dei fratelli Pepi per la morte di Giuseppe Dezio.

Viviana Sammito