<<Una sinergia e un coordinamento delle istituzioni in campo non può, nel rispetto dei ruoli, che essere utile a una veloce apertura del nosocomio e ha rimarcato la disponibilità collaborativa presente in tutti gli attori della vicenda fin dal primo momento>>.

E’ in sintesi l’esito dell’incontro di ieri pomeriggio sulla mancata apertura del nuovo ospedale di Ragusa tra il presidente della commissione Sanità Giuseppe Digiacomo e la Prefetta, Maria Carmela Librizzi, chiesto dal parlamentare regionale su mandato dell’assessore regionale, Baldo Gucciardi puntando al coinvolgimento del sindaco di Ragusa,dei Vigili del Fuoco , della Procura, della Guardia di Finanza, del Tribunale, dell’Asp e dei suoi tecnici.

Anche ieri  la giunta regionale ha deliberato definitivamente i trasferimenti dei direttori generali e, quindi, a giorni arriverà il dottore Lucio Ficarra, ha fatto sapere il presidente Digiacomo, “augurando buon lavoro nella bella e ospitale terra iblea – si legge nella nota – ahimè piagata negli ultime tempi, in un comparto così delicato come il servizio sanitario, da comportamenti, prese di posizioni, scelte a dir poco inqualificabili.” Ad andare invece  controcorrente rispetto al parlamentare Digiacomo è il suo compagno di partito, Nello Dipasquale, che ha riferito di avere “una brutta sensazione  ancora non del tutto chiara, è come se ci fosse stato qualcuno che abbia lavorato per rimandare l’apertura dell’ospedale utilizzando ogni strumento possibile, passando anche per una vera e propria campagna di delegittimazione dell’operato nel territorio, e che quello stesso qualcuno abbia poi cominciato a lavorare per diventare il capopopolo di chi l’ospedale lo vuole aprire”.

“Sicuramente ci saranno stati dei problemi e se qualcuno ha sbagliato ne risponderà nelle sedi opportune, ma basta passerelle – ha concluso – ce ne sono state già troppe”.

Marialucia Lorefice CameraLa causa dell’ospedale Giovanni Paolo II è approdata alla Camera dei deputati dove la parlamentare ispicese Maria Lucia Lorefice ha presentato un’ interpellanza alla ministra Lorenzin puntando sul ruolo del manager e della classe politica a livello nazionale, ricordante il tour siciliano “Si va casa per casa” del sottosegretario alla Salute, Davide Faraone che,  pur sapendo del caos nella sanità iblea, non ha ritenuto necessario venire a vedere di persona lo stato del’arte dei lavori. “Ritengo,  che un manager che gestisce un’azienda ospedaliera debba rispondere a tre requisiti fondamentali: la competenza, la trasparenza e la professionalità. Pertanto mi chiedo se possa essere considerata tale una persona che ha deciso di mettere in atto un programma del genere; se si è mai fermato a pensare a quali rischi potevano correre i medici, gli infermieri e i pazienti e mi chiedo come sia possibile immaginare di aprire un nuovo ospedale in mancanza di quella che anche lei ha detto essere la SCIA, cioè la segnalazione certificata di inizio attività”. E’ il sunto dell’interpellanza della parlamentare Lorefice.

Viviana Sammito