“Non si possono assumere giornalisti senza concorso nella pubblica amministrazione. E non possono essere nominati caporedattori. Lo ha ribadito la Corte dei conti condannando per danno erariale l’ex sindaco di Palagonia, Fausto Fagone, gli ex assessori Giuseppe Urzì,  Gioacchino Rossitto, Bernardo Vaccaro, Vincenzo Pirracchio, Giuseppe Rivela, Giuseppe Bassotto, Floriana Mazzara, e il dirigente del settore Peronale, Francesca Sinatra. Dovranno pagare complessivamente poco meno di 50mila euro, di cui la metà il solo Fagone” : Così , ha deciso la Corte dei Conti der l’assunzione di un giornalista, al Comune di Palagonia, nel 2003, prima come addetto stampa, poi come caporedattore.

Ci si chiede, come dice un commentatore dell’articolo in questione, se lo stessa cosa non dovrebbe avvenire per i 21 giornalisti alla Regione Sicilia, assunti come caporedattori, senza concorso, così ci risulta almeno. Ma poi, diciamolo, neanche una redazione di un giornale come il Corriere della Sera, o Repubblica, necessita di un un così nutrito numero di caporedattori per un Ufficio Stampa, che deve solo confezionare comunicati, organizzare conferenze stampa, prendere contatti con i media o quant’altro. Ci si chiede se chi ha assunto con simili irregolarità non dovrebbe essere anche lui condannato a pagare , come l’ex Sindaco di Palagonia:” la legge è uguale per tutti” recita la Costituzione Italiana. Ci riferiamo, ad esempio, a quei Presidenti della Regione che hanno assunto impropriamente.
Se pensiamo che moltissimi giornalisti, giovani e meno, sono in cassa integrazione, e in odor di licenziamento da emittenti televisive e giornali, che, pur facendo un lavoro molto più contenutistico e faticoso, vengono pagati dai due e tre euro al pezzo dalle testate giornalistiche, se free lance, ci sembra che in Italia ci siano due pesi e due misure. Che il tempo indeterminato è un sogno per i giovani giornalisti assunti alla Rai, o anche dalle grosse testate, che i loro stipendi non superono i 1500, o i 2500 lordi, facendo un lavoro molto più impegnativo, dovrebbe far riflettere.

Magari questi giornalisti, ci riferiamo ai 21 giornalisti, o a coloro che sono in una simile situazione, avrebbero potuto , o potrebbero concorrere a concorsi indetti, dove meritocrazia , titoli,curricula, preparazione a confronto, avendone capacità,competenze, e titoli. Nel pubblico impiego si accede per concorso, con, ahimè, stipendi molto più esigui! Questa è l’Italia, e la Sicilia finora: luoghi dove la raccomandazione, la clientela imperano inesorabilmente. Vorremmo un’Italia , una Sicilia, dove la meritocrazia imperasse. Parole, utopia? Forse, ma crediamo che le utopie possano diventare realtà, e lottiamo per queste.

 

Rosanna Bocchieri