È morto ieri a Roma, il regista Vittorio Taviani. Aveva 88 anni. Da tempo era malato. Con il fratello Paolo ha firmato capolavori della storia del cinema italiano. Tra questi “Kaos”, girato in gran parte anche in provincia di Ragusa. Un classico imperdibile, con la partecipazione del duo comico Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Qui famosissima è la scena della giara “ricucita” con all’interno uno dei due attori palermitani.




E’ del 1984 “Kaos”, tratto da quattro Novelle per un anno di Pirandello, a cui si aggiunge un quinto racconto immaginato dai propri registi, ma ispirato dalle novelle Una giornata (Colloquio con la madre), e Colloquii coi personaggi (seconda parte).

Il film si svolge in quattro episodi e un epilogo. Filo comune che collega gli episodi è un corvo nero che si libra sopra la Sicilia di Pirandello con un campanello appeso al collo. Nel film anche attori ragusani, lo sciclitano Enzo Ina (il suo primo film) nel ruolo del cocchiere e il comisano Biagio Barone, nel ruolo di Salvatore.

L’annuncio della scomparsa del ragista è stato dato da una delle figlie, Giovanna. Per volontà della famiglia non ci saranno camera ardente né funerali. Il corpo del regista verrà cremato in forma strettamente privata.

Vittorio Taviani era nato a San Miniato, in provincia di Pisa, il 20 settembre del 1929. Con il fratello Paolo, di due anni più giovane, ha scritto alcune delle pagine più significative del cinema italiano. Due maestri che fin dagli anni Sessanta non hanno mai perso di vista, e hanno raccontato, la realtà, la storia, le contraddizioni del nostro Paese.

Il debutto sul grande schermo risale al 1962. I Taviani e Orsini firmano il lungometraggio Un uomo da bruciare, con Gian Maria Volonté, ispirato alla vita di Salvatore Carnevale, bracciante socialista di Sciara, in provincia di Palermo, attivo nel sindacato e nel movimento contadino, freddato da killer in Sicilia nel 1955. Un film di grande impatto morale che vince il Premio della Critica alla Mostra del cinema di Venezia. Seguirà il film a episodi I fuorilegge del matrimonio (1963), suggerito dal progetto parlamentare di “piccolo divorzio”. Da quel momento (senza Orsini) i Taviani firmeranno insieme una lunga filmografia che parte da Sovversivi (1967) e Sotto il segno dello scorpione (1969), sempre con protagonista Gian Maria Volontè.




Per i due fratelli viene il momento dei riconoscimenti internazionali. San Michele aveva un gallo (1972) vince il Premio Interfilm a Berlino. E dopo Allosanfàn, del 1974, con Marcello Mastroianni e Lea Massari, in cui si fotografa il “tradimento” della classe operaia, è con la biografia di Gavino Ledda Padre padrone, nel ’77, che conquistano Palma d’Oro e Premio della Critica al Festival di Cannes: a consegnarla è il presidente della giuria Roberto Rossellini mentre in Italia viene loro assegnato un David Speciale e un Nastro d’Argento. La carriera di Vittorio Taviani, inscindibile da quella di Paolo, continua con Il prato (1979) e La notte di San Lorenzo (1982), la storia drammatica di un gruppo di uomini e donne che fuggono dai tedeschi nel tentativo di raggiungere una zona occupata dagli alleati; un film bellissimo sulla speranza, contro tutte le guerre, scandito dalla musica di Nicola Piovani, che farà conquistare ai due autori Gran Premio della Giuria a Cannes, David e Nastri d’Argento per la regia e la sceneggiatura.

Nell’86 arriva il Leone d’oro alla carriera mentre il loro percorso artistico prosegue con Good Morning, Babilonia (1988), Il sole anche di notte (1990, presentato fuori concorso a Cannes), Fiorile (1993), Le affinità elettive (1996), ispirato all’omonimo romanzo di Goethe. Due anni più tardi, realizzano Tu ridi (1998) film a episodi, seguìto dalle miniserie tv Resurrezione (2001) e Luisa Sanfelice (2004). Nel 2007 è la volta di La masseria delle allodole, dal romanzo di Antonia Arslan, ambientato nel 1915, le vicende di una famiglia armena in Anatolia all’epoca del genocidio armeno.

A 83 anni, un nuovo, importante riconoscimento: nel 2012 insieme al fratello vince l’Orso d’Oro al Festival di Berlino (mancava al cinema italiano dal 1991)

Il loro ultimo film è stato Una questione privata, lo scorso anno.