È morto a Londra, all’età di 58 anni, Gianluca Vialli. Combatteva dal 2017 contro un tumore al pancreas. A dare la conferma è stata la sua famiglia, con una nota.

Dirigente sportivo, calciatore, allenatore e capo delegazione della nazionale italiana, è stato uno degli uomini più apprezzati del calcio nostrano e simbolo dello sport italiano.

Tantissime in queste ore le dediche per il campione, dal mondo dello sport a quello dello spettacolo, passando per la politica alle tante persone comuni che nei social ricordano il calciatore.

Gianluca Vialli era nato a Cremona il 9 luglio 1964.

Tra i migliori centravanti degli anni 80 e 90 del XX secolo, rientra nella ristretta cerchia dei calciatori che hanno vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA per club, unico fra gli attaccanti.

Vincitore di numerosi trofei in campo nazionale e internazionale, è stato capocannoniere dell’Europeo Under-21 1986, della Coppa Italia 1988-1989 — in cui ha stabilito, con 13 reti, il record assoluto di realizzazioni in una singola edizione del torneo —, della Coppa delle Coppe 1989-1990 e della Serie A 1990-1991.




Tra il 1985 e il 1992 ha totalizzato 59 presenze e 16 reti nella nazionale italiana, prendendo parte a due Mondiali (Messico 1986 e Italia 1990) e un Europeo (Germania Ovest 1988); al suo attivo anche 21 gare e 11 gol con l’Under-21, con cui ha disputato due Europei di categoria (1984 e 1986).

Più volte candidato al Pallone d’oro, si è classificato 7º nelle edizioni 1988 e 1991. Nel 2015 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano.