Mondadori e Report: la querelle
- 17 Novembre 2011 - 18:56
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L’inchiesta di Report sulla società chiamata Glaming ha destato scalpore.
Il servizio è andato in onda domenica 30 ottobre, in occasione della prima puntata della nuova stagione della trasmissione d’inchiesta condotta da Milena Gabanelli. La Glaming è controllata per il 70% da Mondadori e di conseguenza riconducibile a Berlusconi ed è entratra sul mercato dei casino online lo scorso giugno.
L’inchiesta parte dal decreto legge del 2009 sull’Abruzzo, che destinava gli introiti provenienti dal gioco online alle zone terremotate per la loro ricostruzione, ma non la totalità di questi fondi arriva ai terremotati. A ciò si aggiunge la Glaming che cerca di conquistare mercato e sfruttare il periodo d’oro del gioco online, favorito tra le altre cose, anche dalla pubblicità che ha ricevuto in occasione del terremoto, nella quale era visto più che altro come un’iniziativa benefica. Inoltre viene anche citata una fiduciaria dai nomi dei titolari sconosciuti e che quindi infrange la normativa antimafia.
Infine, la trasmissione di Rai Tre rimarca i benefici contabili che la Glaming apporta alla Mondadori per mezzo del cash pooling, che sarebbe il mettere a disposizione i proventi di una società ad altre società in situazioni critiche, in questo caso Mondadori, appartenenti allo stesso gruppo.
La reazione di Mondadori e di Marina Berlusconi ovviamente non sono mancate. La Berlusconi sostiene che le dichiarazioni sullo stato di difficoltà economica della Mondadori sono false e diffamatorie e spiega che è stata la Fininvest a ripagare i 564 milioni di euro che l’azienda doveva alla Cir e che basta dare uno sguardo ai bilanci della casa editrice per capire che la situazione non è grave.
La Gabanelli ha replicato a Marina Berlusconi tramite un video pubblicato sul Corriere.it, nel quale focalizza le questioni più rilevanti della disputa e sottolinea il fatto che non ha mai sostenuto che i debiti della Mondadori dipendano dal caso Cir, ma che i bilanci depositati presso la Camera di Commercio mostrano che i prestiti personali con le banche siano aumentati da 75 a 300 milioni di euro in tre anni.
Ma la cosa più sospetta e che la Mondadori, tramite la Glaming, abbia ottenuto la licenza dall’AAMS a giugno, mentre le leggi sulla trasparenza e sulla legalizzazione di nuovi giochi, come il blackjack o il poker cash, sono entrate in vigore un mese dopo e di conseguenza a causa della fiduciaria misteriosa la Glaming non l’avrebbe ottenuta.