Ieri alle ore 17.30, nella Chiesa San Paolo di Modica numerosi visitatori di ogni fascia di età hanno potuto vedere parte dei grandi teleri commissionati secoli fa dai padri Carmelitani per le settimane sante celebrate nel convento del Carmine. Si ricompone così un altro tassello del ricco mosaico dell’antica spiritualità modicana che la Via delle Collegiate sta ricostruendo, dando questa volta grande enfasi al patrimonio spirituale del mondo conventuale che diede a Modica lo spessore di una vera capitale della Contea nel periodo pre e post- terremoto.

Dopo lo stupore manifestato dai visitatori il parroco don Rosario Rabbito ha avviato l’incontro raccontando le circostanze fortuite che hanno condotto alla scoperta di parte dei teleri del Carmine, nonchè delle pessime condizioni nelle quali le opere sono state rinvenute.

L’assessore ai Beni Culturali di Modica Dr.ssa Maria Monisteri ha ringraziato l’Associazione La Via delle Collegiate ed il Parroco per aver voluto organizzare l’evento che restituisce, anche se momentaneamente, alla città la visione di opere uniche. Così come la recente inaugurazione del restauro della tela di San Nicola nella Chiesa di San Pietro Apostolo di Modica, iniziativa pure creata dalla Via delle Collegiate insieme all’associazione Petra Mazara, ha riportato ancor più in evidenza i nostri legami con le culture e la spiritualità dell’Europa dell’est, proprio nei giorni nei quali iniziava l’invasione dell’Ucraina.

La restauratrice Dr.ssa Ascenzo ha poi spiegato le difficoltà incontrate nella messa in sicurezza delle opere bloccarne il deterioramento, a causa delle loro notevoli dimensioni e del loro stato di degrado, sottolineando la necessità di un intervento urgente di restauro.




La prof.ssa Maria Terranova, ispettrice onoraria della Soprintendenza, ha spiegato come si sono trovati importanti riscontri documentali reperiti presso l’Archivio di Stato di Ragusa – Sezione di Modica – che hanno potuto confermare l’esistenza di 9 teleri raffiguranti la Passione di Nostro Signore già in un inventario della Chiesa del Carmine nel 1804. Uno dei teleri infatti riporta la data del 1795 accanto al nome dei nobili che finanziarono le opere. Si tratta dell’unico ciclo di tele presenti nel nostro territorio che raccontano i momenti salienti della Passione.

Il Soprintendente ai beni culturali Dr. De Marco ha quindi chiarito la disponibilità e piena collaborazione della Soprintendenza a qualunque iniziativa che possa figurarsi come valorizzazione e protezione del patrimonio culturale e l’impegno per fare tutto il possibile per il restauro dei Teleri similmente al percorso adottato per i Santoni della Scalinata di San Pietro finanziati, i primi quattro, dal suo dipartimento.