giorgio ereddia 2<<Mi rivolgo a te! che hai visto con i tuoi occhi chi ha provocato l’incidente di Giorgio Ereddia. Aiutaci a dimostrare la verità dei fatti, solo tu puoi farlo! Sappiamo che vorresti dire come è andata quella sera, perché tu eri là, contattaci per favore! Migliaia di persone ti saranno grate>>! E’ il post che compare sulla pagine di Luigi Ereddia, papà di Giorgio, il giovane di 25 anni morto il 9 aprile scorso a seguito di un incidente stradale. Autonomo secondo i rilievi dei carabinieri, i quali sostengono di  non avere trovato pezzi di carrozzeria appartenenti ad altre possibili auto coinvolte ma solo quelli della moto di Giorgio.

E’ sulla  dinamica dell’incidente ricostruita dagli investigatori che la famiglia non crede.

Il padre Luigi, che al momento ha preferito non rilasciare interviste perché c’è ancora un’indagine aperta sul caso, ha parlato di tre lettere anonime inviate alla magistratura secondo le quali Giorgio ha impattato violentemente contro un muro a causa di un ostacolo, che dunque avrebbe determinato una manovra azzardata fino all’impatto mortale. Cosa sia quell’ostacolo di cui si parla non è ancora chiaro: una buca, un cane, un gatto, un altro mezzo.

incidente modica ereddia moto“Adesso – scrive il cognato di Giorgio, Vincenzo Candiano,  mi rivolgo a chi forse ha causato l’incidente stradale”. Giorgio non era un principiante e la dinamica della caduta non ci ha mai convinto. Se hai un cuore e vuoi dimostrare ai tuoi figli che nella vita si deve vivere onestamente e non convivere nella menzogna, ti invitiamo a dire finalmente la verità, hai ancora tempo per mettere in pace la tua coscienza”.

La famiglia ha nominato un legale, Alessandro Borgese, per avere un riscontro alle loro perplessità, per avere giustizia, per Giorgio. Il suo motociclo è già stato consegnato alla famiglia, come il casco e le scarpe che indossava quella notte. La perizia è già stata eseguita.  Mentre la famiglia crede che l’incidente non è stato autonomo, i militari hanno ascoltato più di tre testimoni, i quali hanno raccontato di avere sentito arrivare una moto ad alta velocità e poi il botto e lo schianto. Un testimone forse ha visto qualcosa in più o forse no. Mentre il popolo di Fb lo definisce mitomane, la famiglia ripone le ultime speranze su questa persona che potrebbe dare un contributo alle indagini.

Luigi Ereddia lo ha ringraziato anticipatamente: “La ringrazio – si legge – per l’onestà da lei mostrata e per la volontà continua di voler fare giustizia quando qualche “presunto colpevole” che quella notte è stato causa del triste incidente, cerca in qualche modo, tacendo, di uscirsene innominato.. .

Ereddia chiede di fare un ulteriore passo. La famiglia rivendica giustizia per Giorgio perché non riesce a darsi pace.

Se un testimone c’è perché non ha raccontato i fatti ai carabinieri, perché non ha incontrato la famiglia?

Le lettere anonime senza riscontri rimangono carta straccia,  e non fanno giustizia.

Viviana Sammito

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