Sarebbero  circa 60 le persone iscritte nel registro degli indagati della Procura della Repubblica nell’inchiesta condotta dai carabinieri su episodi direttamente collegati alla sanità e a presunti favoritismi per alcuni gestori di agenzie di onoranze funebri e di trasporto con ambulanza di degenti.

Si tratta di una  maxi inchiesta sul “Caro estinto”  che i Carabinieri hanno avviato all’Ospedale “Maggiore” di Modica.

Le indagini dei Militari della locale Compagnia avrebbero, infatti, fatto emergere particolari predilezioni nei confronti di almeno un paio di agenzie, quando avviene un decesso dei pazienti all’ospedale “Maggiore”, da parte del personale che pare indirizzerebbe i parenti del defunto verso queste due ditte di pompe funebri.

Tra gli indagati figurerebbe un assistente socio sanitario già finito nel mirino degli inquirenti quando nella sua abitazione i carabinieri trovarono una trentina di confezioni di farmaci provenienti dalla farmacia del nosocomio modicano; pare che l’uomo avesse avvisato in più occasioni  il titolare dell’agenzia “amica”, in modo che uno dei dipendenti si presentasse subito ai parenti del defunto per organizzare i funerali, battendo sul tempo la concorrenza, in maniera, dunque, sleale. L’assistente socio sanitario si sarebbe creato addirittura una rete di “informatori” per compiacere le agenzie di onoranze funebri “amiche”, assicurandosi dei compensi, parte dei quali lo stesso indagato avrebbe poi “girato” ai suoi complici. Sarebbero due le denunce dalle quali è partita l’inchiesta della Procura: una presentata dal titolare di un’agenzia che si e’ ritenuto danneggiato dal “sistema”, e l’altra  presentata da uno dei parenti di un degente defunto, dopo essere stato avvicinato da un operatore sanitario che gli avrebbe segnalato, senza nessuna preventiva richiesta, un’agenzia “amica” per i funerali. Sono un centinaio le persone già sentite sulla vicenda, di cui sarebbe stata all’oscuro la direzione sanitaria del “Maggiore”.