alfano a modicaA Modica per presentare “Chi ha paura non è libero. La nostra guerra contro il terrore”, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, è salito sul palco del Teatro Garibaldi.  Con lui il vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, lo storico Giuseppe Barone, e il Procuratore della Repubblica di Ragusa, Carmelo Petralia. Ha moderato l’appuntamento, voluto dall’on. Nino Minardo, il giornalista Salvatore Cannata.

Si è parlato di terrorismo internazionale, sicurezza pubblica e prevenzione, immigrazione e profughi, regime del terrore nei paesi in stato di guerra; e ancora di cooperazione con gli altri stati europei in nome delle radici comuni, integrazione, lavoro delle forze dell’ordine, lotta alla mafia, in particolar modo oggi, dopo l’agguato in cui è rimasto coinvolto il presidente dei Nebrodi, Giuseppe Antoci e gli uomini della sua scorta.

“La mafia ha alzato il tiro, ma non vincerà – ha detto il capo del Viminale -. Scoveremo chi ha tentato di uccidere Antoci. La mafia ormai è dalla parte dei perdenti. Senza le forze dell’ordine – ha sottolineato – non ci sarebbe prevenzione. Loro lavorano tutto il giorno e anche la notte per garantirci la sicurezza, ma nessuno li ringrazia. Lo faccio, io adesso pubblicamente”.

Presenti le massime cariche provinciali, dal sindaco di Modica, Ignazio Abbate, al Prefetto, Maria Carmela Librizzi, al Questore, Giuseppe Gammino, al Comandante dei Carabinieri, Sigismondo Fragrassi, ai comandanti locali di polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale, Maria Antonietta Malandrino, Edoardo Cetola, Matteo Tagliabue e Rosario Cannizzaro.

Ad attendere fuori dal Teatro una rappresentanza dei Forconi, il Ministro si è detto pronto a tornare per incontrarli e approfondire alcune tematiche da loro presentate.