comune modicaIl consiglio comunale di Modica ha dedicato, un’ora e mezza dei lavori iniziali, a due argomenti che non rientravano nell’oggetto della question time che nei fatti non si è svolta.

Si è trattato dell’argomento relativo ad un comunicato stampa a firma dei consiglieri di maggioranza che ha preso di mira una nota del consigliere Vito D’Antona (riduzione delle indennità di carica dei consiglieri) per il quale il consigliere Giovanni Cappello Rizzarello ha inteso, a nome di firmatari, chiedere scusa per i toni usati che non intendevano offendere la professionalità e la persona di Vito D’Antona.

L’altro argomento in discussione, sollevato dal Presidente del consiglio comunale, il diniego allo stesso e a quattro consiglieri, da parte del sindaco, all’accesso nel depuratore di Modica, lunedì 29 giugno u.s., in occasione della visita agli impianti, della senatrice Ornella Bertorotta del movimento cinque stelle e del prof. Ing. Giuseppe Cirelli, professore associato di idraulica agraria alla facoltà di Agraria dell’Università di Catania.

Respinta poi a maggioranza la votazione di una mozione (si allega al comunicato) sulla riduzione della indennità e gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Se ne riparlerà in un prossimo consiglio.

Rinviata anche l’altra mozione sulla proposta di modifica per l’anno 2015 aliquota Imu sui terreni agricoli al 4,60 per mille presentata dal consigliere Vincenzo Cavallino.

Presenti 19 consiglieri la seduta si apre con un intervento del consigliere  Giovanni Cappello Rizzarello a nome dei consiglieri che hanno firmato un documento, reso noto alla stampa, che prendeva di mira una nota del consigliere Vito D’Antona, valutato dal destinatario offensivo e quindi passibile di querela per diffamazione. Il consigliere Rizzarello esprime a nome dei destinatari le scuse  in quanto i riferimenti fatti sono solo di natura politica quindi né professionale, né personale.

Riconosce che sono stati usati toni fuori dal rigo ed è per tale ragione che l’intenzione  non era di offendere la persona Vito D’Antona.

Vito D’Antona apprezza molto l’intervento del consigliere Rizzarello a nome della maggioranza, ma purtroppo quel comunicato lo ha danneggiato tantissimo sul piano professionale e personale.

Nella sua lunga attività politica mai è successo di essere destinatario di toni così offensivi che ledono di riflesso ogni consigliere. Registra una certa cattiveria nei suoi confronti atteso che mai si è sognato di intaccare le qualità personali di un avversario politico o sfruttare il reddito professionale di un consigliere per uso politico.

Chi ha scritto quel documento a firma dei consiglieri di maggioranza lo ha fatto per fare male e un danno che si vuole provocare a chi ha messo la firma su quel documento.

Vito D’Antona legge alcuni passi di quel documento: viene descritto come chi predica bene e razzola male. Viene definito come un’ipocrita e un perditempo nella sua attività di dirigente alla Camera di Commercio. Il consigliere D’Antona ricorda che il suo monte ore di lavoro alla Camcom lo pone tra i primi posti nella trasmissione degli atti relativi al Ministero. Rivendica il fatto che non prende mai i permessi per le attività di consigliere, né lo straordinario. I redditi dei dirigenti delle Camere di Commercio, peraltro, sono stabiliti per legge e per contratti.

Anzi alla Camcom di Ragusa si sono autoridotti gli stipendi atteso la crisi che attanaglia le imprese. Pur apprezzando le scuse date in consiglio, purtroppo la macchina della denuncia è partita.

Il documento è fortemente offensivo sia nei termini usati e nelle intenzioni di chi ha firmato il documento.

Il consigliere Piero Armena rivendica il senso fuorviato del documento: si è pensata una cosa e se ne è scritta un’altra. Insomma la parola ha tradito il pensiero. E di questo si dichiara dispiaciuto e per tale ragione che si è chiesto scusa in modo pubblico. Anche lui è stato tirato in ballo con un’offesa personale in consiglio; ci è rimasto male ma non ha adito alle vie legali. Non è stato eletto per fare accuse ai consiglieri.

Il consigliere Andrea Caruso, da ex  componete della maggioranza, ribadisce che ha lasciato quello schieramento per il modus operandi. Molti sicuramente non sapevano il contenuto di quel documento, non lo hanno avallato prima che fosse mandato agli organi di stampa. Lo hanno letto solo sui giornali. Mi sarei aspettato da loro oggi una dichiarazione secondo la quale potessero affermare di non essere a conoscenza di quella nota.

Il presidente del consiglio comunale denuncia al consiglio un fatto grave accaduto giorno il 29 giugno nella sede del depuratore di Modica. Alla presenza di una senatrice del movimento cinque stelle che aveva chiesto e ottenuto il permesso per entrare nell’impianto. Informato di questo, insieme a quattro consiglieri si è recato al depuratore. Non gli è stato concesso, da parte del responsabile, il permesso di entrare per motivi di sicurezza. Si e voluto fare un diniego alla seconda carica istituzionale della città. Ritiene che ci sono posizioni discordanti in questo senso. Sta valutando con serietà la possibilità di intervenire per vie legali.

Il consigliere Concetto Puccia valuta che le parole del presidente Garaffa sono di una gravità unica. Chiede al sindaco di relazionare in merito e al segretario generale di fare un’inchiesta interna per verificare se ci sono responsabilità. Necessario su questo fare chiarezza. Bisogna dare spiegazioni per quanto accaduto. Se nessuno si muove il nuovo centro destra agirà diversamente.

Il consigliere Vito D’Antona rileva che i consiglieri comunali hanno l’accesso a locali comunali; non è mai successo un fatto del genere.  Nessuno può vietare l’ingresso al presidente e ai consiglieri. Consiglia al presidente del consiglio comunale di tutelarsi in tutte le sedi opportune, come istituzione per stabilire che l’accesso ai consiglieri non può essere negato.

Il consigliere Lorenzo Giannone ribadisce che il no all’accesso è dovuto solo ad un fatto di sicurezza. La senatrice aveva chiesto e ottenuto l’ingresso all’impianto accompagnata dal responsabile della sicurezza.

Il consigliere Ivana Castello chiede al sindaco chi ha autorizzato la senatrice, il prof. ing Cirelli e se questi hanno fatto richiesta.

Il sindaco replica dicendo che un senatore della Repubblica pur avendo libero accesso in tutti i luoghi che ritiene opportuno, ha chiesto l’autorizzazione all’ingresso con una data precisa: il 29 giugno.

Pur essendo chiuso il Comune, per la festa del Patrono, la visita è stata effettuata. Nessun altra richiesta è stata inoltrata dai consiglieri. Il depuratore può essere visitato da tutti purché si avvisi il responsabile della sicurezza che  risponde di eventuali incidenti che potrebbero avvenire nel sito in quanto direttore dell’impianto peraltro gestito dalla SPM. Non c’è alcuna preclusione  alcuna nei confronti di consiglieri, peraltro la consigliere Castello ha seguito la procedura e ha ispezionato il depuratore in piena libertà.

La Castello ribadisce che il sindaco in quella data poteva avvisare il responsabile della sicurezza per poter accompagnare i consiglieri comunali e non vietargli l’ingresso. Non si giustifica la presa di posizione del sindaco.

L’assessore Pietro Lorefice rileva che il consigliere Castello invece di tentare il blitz poteva telefonare al sindaco o a lui stesso per avvisare la presenza sua e dei consiglieri e chiedere di entrare. Il permesso sarebbe stato concesso.

Il consigliere Andrea Rizza saputa la notizia della visita della senatrice e di un professore universitario intendeva assistere al sopralluogo e riteneva che si poteva essere maggiore apertura nei confronti dei consigliere comunali. Un errore che si poteva evitare.

Il sindaco ribadisce che il depuratore è un impianto e quindi come tale ci sono delle responsabilità di cui fare fronte. Il direttore corre il rischio di subire procedimenti a motivo dell’ingresso di persone senza autorizzazione ove dovessero verificarsi incidenti. Anche il sindaco prima di una visita al depuratore avvisa il responsabile della sicurezza e il direttore tecnico.

Da parte di chiunque. Basta chiedere il permesso per l’ingresso al depuratore e sarà concesso senza problemi.

Il presidente Garaffa ribadisce che il sindaco, che era presente, che la richiesta poteva essere fatta; ma il sindaco non ha dato spazio alla discussione: ha chiuso la porta ed è entrato dentro.

Il consigliere Carmelo Cerruto denuncia la mancanza di fair play da parte dell’amministrazione che potrebbe ammorbidire i toni e lasciare che il consigliere possa svolgere serenamente il suo lavoro.

Rileva che il personale interno deve essere pronto a ricevere visite senza preavviso, come i controlli dell’acqua e ispezioni di altro genere. Ritiene di poter acquisire il piano di sicurezza del depuratore e portalo in consiglio comunale.

Il presidente Garaffa investe della proposta il segretario generale perché si possa venire a conoscenza di questo atto.

Il sindaco replica che sino ad oggi non è mai pervenuta dai consiglieri di opposizione una richiesta di visita. Manca quindi il fair play se di questo che si vuole parlare. Bastava che i consiglieri presenti alla visita del senatore chiedevano di poter ispezionare il depuratore e la richiesta sarebbe stata esaudita.

Il presidente Garaffa ha avuto il diniego dal sindaco e quindi non potrà dare nessuna autorizzazione e su questo non c’è alcun precedente nella storia istituzionale della città.

L’assessore all’urbanistica Belluardo relaziona sull’incontro avuto dai sindaci della provincia di Ragusa con il presidente Crocetta sulla VAS. In quell’incontro ci è stato assicurato, dal direttore generale dell’assessorato di territorio ed ambiente, che sarà data priorità alle pratiche Vas degli enti che hanno inoltrato le varianti al PRG.

Su questo l’amministrazione ha inviato ulteriore lettera di sollecito.

Sul PRG del centro storico la Circes sono alla fase conclusiva del lavoro che  si intende presentare in una seduta aperta, nell’aula consiliare, presente il consiglio e la città. Il giorno stabilito è venerdì 17 giugno pomeriggio.

Il consigliere Andrea Rizza chiede le carte del piano e la pratica del piano spiaggia. Ma viene informato che è già in commissione urbanistica. Poi comunica la presenza di rifiuti la domenica mattina in Piazza Mediterraneo dopo lo svolgimento della fiera.

Il sindaco informa dicendo se questo accadrà ancora ritirerà le autorizzazioni; gli ambulanti devono lavorare ma rispettare l’ambiente a cominciare dalla rimozione dei rifiuti che non possono essere rimossi dal Comune.

L’assessore Giorgio Belluardo si riserva di chiedere al presidente del Circes delle anticipazioni sul piano del centro storico da consegnare ai consiglieri. Ma sarà necessaria la presentazione e poi magari confrontarsi sulle soluzioni proposte.

Il presidente Garaffa informa che il conto consuntivo è già in commissione e chiede all’assessore al bilancio anche l’avvio del bilancio di previsione 2015 per porre poi il consiglio di poterlo discutere.

Il segretario generale illustra la nuova relativa alla pubblicazione delle delibere del consiglio comunale. Norma che prevede tempi stretti nella tempistica nella pubblicazione degli atti compresi i verbali delle commissioni consiliari; questo risponde ad un’esigenza di trasparenza e di tempestività. E’previsto il rimborso al datore di lavoro, da parte del Comune, delle ore che il consigliere  svolge nella sua attività politica. Sono stati rivisti i tempi e gli orari di attività dei consiglieri.

Le legge impone che la delibera immediatamente esecutiva debba essere pubblicata entro tre giorni, pena la nullità. Nel sito istituzionale del comune devono essere pubblicati i resoconti dei consigli comunali e dei verbali delle commissioni. Il segretario generale propone una rivisitazione dello Statuto comunale perché ormai superato e che va rivisto in parti importanti attese le novità legislative.

Il presidente Garaffa ritiene che gli uffici vanno riorganizzati per fare fronte alle nuove disposizioni legislative.

Il consigliere Tato Cavallino presenta una mozione relativa ad una proposta di modifica per l’anno 2015 dell’aliquota IMU sui terreni agricoli al 4,60 per mille.

Il consigliere proponente viene invitato dalla maggioranza consiliare a presentare dopo la sentenza attesa a giorni del Tar del Lazio sull’argomento, assumendo impegno di discuterla dopo tale momento.

Il consigliere Tato Cavallino si è dichiarato d’accordo.

Il consigliere Giovanni Spadaro presenta una proposta di mozione relativa alla riduzione di indennità e di quella relativa ai gettoni di presenza di consiglieri comunali.

Il sindaco ribadisce che a quattro mesi del proprio mandato  è stato ridotto il gettone di presenza dei consiglieri del 10 per cento. Lo status del consigliere, lavoratore autonomo  rispetto a quello dipendente, ha una situazione economica diversa e quindi è necessario chiarire questo aspetto per onestà intellettuale nei confronti dei cittadini. Poi ci sono diversificazioni che dipendono dalla entità dei comuni e su questo rimane il fatto che la Regione deve recuperare 18 milioni di euro dalle riduzioni. Insomma la Regione ha deciso di far impoverire le comunità locali tagliando i trasferimenti.

Il consigliere Luigi Giarratana chiede un rinvio della questione perché si tratta di un argomento che va approfondito al fine di conoscere meglio la nuova legge approvata dall’ARS.

Il consigliere Carmelo Cerruto riferisce che la norma è chiara e si è consapevoli di quello che dice ed è per questo che hanno presentato la mozione che a questo punto va votata: quindi non è d’accordo al rinvio.

Rileva che ci sono consiglieri che hanno avuto decurtate le indennità sin dal 2013. Alla pubblica opinione comunque ciò gli interessa solo in parte. La riduzione del gettone di presenza non gli scalfisce e chiede l’approvazione unanime della mozione e dare un segnale chiaro alla città.

Il consigliere Vito D’Antona fa un excursus della legge sulle identità di carica per sindaci e consiglieri. Rispetto ad oggi chiede di sapere quali differenze ci sono tra un consigliere siciliano e quello nazionale atteso che la l’ultima legge regionale li equipara ma solo dalla prossima legislatura.

Necessario dare un segnale politico alla città e farlo due o tre anni prima di quanto questo dovrebbe accadere. Però nella legge regionale n° 9 è previsto un risparmio di 18 milioni di euro che non saranno trasferiti ai comuni siciliani e quindi si necessita un taglio alle spese o un aumento delle entrate.

L’assessore regionale al Bilancio Baccei invita gli enti a regolarsi di conseguenza e quindi a di introdurre le nuove misure di riduzione delle indennità di carica.

Il consigliere Andrea Caruso ritiene che bisogna dare un segnale etico ed economico alla città votando la mozione: nessun consigliere sopravvive con la indennità di presenza. Diminuirla è un segnale che può fare onore al civico consesso. La mozione si deve assolutamente votare.

Il consigliere Luigi Giarratana ribadisce che l’idea della maggioranza pur rimanendo aperti chiede il rinvio della votazione sulla mozione al fine di conoscere meglio la legge.

Il consigliere Carmelo Cerruto si dichiara contrario al rinvio: i contenuti della legge sono noti così come la mozione depositata da giorni.

La proposta di rinvio è posta ai voti.

La proposta viene approvata a maggioranza con tredici voti a favore e undici contrari.

La mozione viene rinviata.

La seduta è sciolta.