di Alessia Minauda

Negli stereotipi collettivi,  forse soprattutto in Italia, la figura del genitore che accudisce i figli,  nella loro crescita è stata “affibbiata” alla madre.

La cosiddetta “care given” che si  contrappone al marito, bread-winner, colui che si impegna con il suo lavoro quotidiano per “portare il pane a casa”. Non è un caso che espressioni del genere siano entrate nel nostro linguaggio quotidiano. Frutto di stereotipi che nel tempo si sono sedimentati un una società, quella italiana, che privilegia la figura del maschio-lavoratore a quella della donna detentrice o “regina” della  casa!!!  Nonostante i tempi siano in continuo cambiamento ancora la strada si presenta tutta in salita. Il nostro articolo oggi ci presenta la figura di un papà; il suo nome è Angelo. Angelo ha poco più di trent’anni, un matrimonio alle spalle e due piccoli bambini che adora!

– Cosa significa per te essere papà?

<< Per me è una gioia immensa! La mattina, durante la giornata fino alla sera sono loro il mio pensiero. Lavoro e penso che, qualsiasi sia l’esito dei miei affari, devo dare sempre il meglio per loro, i miei figli, le mie creature! Qualsiasi cosa io faccia penso sempre a loro e dopo viene tutto il resto. Essere papà forse
significa questo: amare incondizionatamente queste due creature!>>

:-Il tuo matrimonio non è andato bene, con la tua ex moglie però siete
riusciti a trovare un punto d’incontro per il bene dei vostri figli; come si fa
a dividere le due sfere?

 << Quando ci sono rancori e risentimenti non è semplice tutto ad un tratto iniziare ad andare d’accordo; soprattutto per quelle separazioni che avvengono non nella massima serenità! C’è sempre qualcuno che soffre più dell’altro, c’è sempre l’anello più debole in una storia. In questi casi bisogna concentrarsi su l’anello che è ancora più debole: i bambini, perché per loro ogni cosa è nuova e nella fase della loro crescita hanno e devono continuare ad avere come punto di riferimento i loro genitori, la mamma e il papà; quindi bisogna usare ancora più accortezza e sensibilità con loro!>>

:- Come avete spiegato ai bambini che la mamma e il papà non sarebbero più
stati insieme, nella stessa casa con loro?

<< Eh…non è stato facile! Loro non capivano e solo piano piano, essendo piccolini si stanno abituando ad accettare che la sera il papà torna a casa dalla nonna e loro restano con la mamma ma se loro vogliono, sanno sempre, che possono telefonare e il papà, anche nel bel mezzo della notte, corre da loro…e così è stato tutte le volte che hanno avuto bisogno di me!>>

:- Come vi gestite durante le feste, come ci si “dividono” due figli?

<< E’ impossibile! Non puoi riuscirci, per lo meno io e la mia ex moglie non ci riusciamo! Andiamo più d’accordo adesso che quando condividevamo lo stesso tetto! Siamo amici adesso, ci telefoniamo, ci incontriamo e quando siamo con i bambini, amiamo giocare e passeggiare con loro come facevamo prima, solo che ora è diverso perché non siamo più marito e moglie ma solo genitori; difficile, soprattutto all’inizio, ma non per questo impossibile! Bisogna accettare le scelte degli altri, non si possono costringere le persone ad amarti ma è anche vero che questi due angeli sono nati dall’amore e quindi ce li godiamo perché è l’unica
cosa di cui nessun genitore può essere privato!>>

:- La tua famiglia è diventata una “famiglia-allargata”, si sta bene
insieme, nel rispetto e nell’amore dei piccoli, ma in un primo momento non ti
ha fatto paura l’idea che ci sia uno “sconosciuto” a casa con i tuoi bambini?

<< Si, inizialmente si  impazzisce! Non te ne fai una ragione e cerchi in ogni modo di ritornare a quelle tranquillità che sognavi tempo prima ma, non si vive di ricordi! E’ qui che entra, per fortuna in gioco la razionalità, l’educazione, l’essere civili…non si urla ma ci si siede tutti insieme, ci si conosce e pian piano si
dà fiducia alle persone e il nuovo compagno della mia ex moglie ha cercato di capire i “tempi” che ci vogliono per due bambini piccoli e per un papà…è
difficile, magari a parlarne così sembra tutto lineare…però, ripeto, non è impossibile!>>

 

:- Cosa pensi di quelle coppie che una volte entrate in crisi si ritrovano
a “farsi scudo” con i loro figli?

 

<< Che sono della gente in  primo luogo egoista e poi ignorante! Bisognerebbe, per intanto essere più sinceri con se stessi e con il proprio/a marito/moglie – partner e successivamente preoccuparsi più di come continuare a dare il massimo per fare star bene emotivamente ed economicamente i propri figli!>>

– Soprattutto in Italia, persiste questa retorica del “papà – lavoratore”
e della “mamma – casalinga” che si prende cura dei figli e della casa…

<< Purtroppo la situazione lavorativa nel nostro Stato non è delle migliori; problemi di lavoro per tutti e trovare un impiego per una giovane laureata o diplomata…non è semplice sia per gli sbocchi che per gli approfittatori che si incontrano nell’ambito lavorativo; approfittatori che magari ti fanno lavorare e poi non ti pagano. In questi casi ci si trova a fare delle scelte e molte volte la divisione dei ruoli diviene un passo obbligato, necessario…>>

:- Per chiudere questa intervista con simpatia…conserverai la pagina di
questo articolo di “Nove” come “pegno
d’affetto” un giorno per i tuoi figli?

 << Si la conserverò, ma cercherò in ogni momento e in ogni modo di dimostrare loro, come sempre, il mio affetto!>>

(articolo pubblicato su Nove nel mese di Giugno)