Sabato 6 agosto, alle ore 21, sarà inaugurata la personale di Sandro Bracchitta, alla galleria d’arte Koinè, in via Francesco Mormino Penna a Scicli, in provincia di Ragusa. Saranno presentate le opere pittoriche, le incisioni e un’installazione. Uno degli elementi su cui Bracchitta punta nella sua arte è il simbolo della casa. Una casa rossa, piena di passione, quella proposta dall’artista di origine ragusana, ma al tempo stesso una casa senza finestre, uno spazio chiuso verso l’esterno, intimo, ricercato. Una casa vista sotto un altro aspetto in quanto contenitore dell’uomo stesso. Bracchitta la disegna volutamente con una forma quasi primordiale, come farebbe un bambino su un foglio di carta. Una casa che è un sacello, nel significato latino del termine, quello di recinto sacro, contenitore forte già al suo interno e che dunque non ha bisogno di avere contatti con l’esterno perché è come una scatola che contiene l’universo, il persistere, l’esistere stesso. Una dicotomia risolta dal fatto che la casa è essa stessa una finestra attraverso cui guardare l’esistenza, la presenza, l’essenza. Con le sue opere l’artista cerca di identificare questa esigenza, tra il chiudersi estremamente o il riscoprirsi già profondamente aperti.

La critica d’arte Ornella Fazzina descrive così la poetica di Sandro Bracchitta: “Nei suoi dipinti è ravvisabile una linea di continuità che mette in luce la contemporaneità del passato e nel contempo un passato interpretato attraverso la lente personale di una sensibilità del presente che fa da anello di congiunzione tra le origini e l’oggi storico. La sintesi formale in queste opere è strumento visivo e mentale assimilabile ad un’antica cultura materiale che racchiudeva in una sintassi scevra da superflui decorativismi l’essenza della materia e dell’idea. Sandro Bracchitta nelle sue raffinate composizioni che lo annoverano tra gli artisti più interessanti nel panorama europeo, con eccellente mano consegna un non vasto vocabolario iconografico, ma ricco di riferimenti e metafore, che nel raffigurare gli stessi soggetti li enfatizza, dandogli un valore di assoluto e di atemporalità. Stratificazioni di memorie si rincorrono, dal disegno al colore alla materia, creando una narrazione intima e allo stesso tempo di tutti, e nel capovolgimento di categorie non più fisse, dentro/fuori, profondità/superficie, determina continue mutazioni”.

Alla Koinè, dove ha già esposto in alcune collettive, Bracchitta proporrà il frutto di un intenso lavoro di ricerca che ha portato avanti negli ultimi anni. Questa esposizione segna il ritorno in terra iblea, dopo numerosi successi che lo hanno visto di recente a Seul, in Corea, per la Space International Print Biennial e
invitato alla 54° Biennale di Venezia al padiglione Sicilia presso la Galleria Montevergini di Siracusa.