Il curatore fallimentare dell’associazione regionale degli allevatori siciliani, Vittorio Viviani, non ha accolto la proposta del direttore dell’Aras, Carmelo Meli, che ieri è stato a Palermo  per chiedere la possibilità di continuare i controlli nelle aziende da parte dei 112 dipendenti. Loro hanno già ricevuto le lettere di licenziamento a seguito del fallimento notificato il 3 marzo scorso dal tribunale di Palermo.

<<L’avvocato Viviani intende prendere visione e padronanza dei dati che riguardano la gestione dell’Aras>>  – ha fatto sapere il direttore Meli. I controlli devono essere garantiti per legge ma chi deve espletarli non è ancora chiaro.  L’Assessorato all’Agricoltura ha formalizzato all’Aia l’incarico di svolgere i controlli funzionali previsti dalla legge, in sostituzione dell’Aras. Inoltre, per evitare disastri sociali, l’assessore regionale, Antonello Cracolici, ha chiesto all’Aia di assicurare il servizio nei confronti degli allevatori, utilizzando i dipendenti dell’Aras nelle modalità condivise e contrattate con le organizzazioni sindacali di categoria.

L’Assessorato Agricoltura si è impegnato a mettere a disposizione dell’Aia sedi e attrezzature di proprietà della regione che possano consentire un rapido ripristino delle attività nei confronti degli allevatori. Infine è stato chiesto all’Aia di favorire la nascita di una nuova associazione, gestita dagli allevatori, che nell’arco di poco tempo, possa assicurare i servizi necessari alla zootecnia siciliana.” Rimane la preoccupazione dei dipendenti che non hanno ancora chiaro in che modo si intende operare, sotto quale forma. Esclusa l’ipotesi della convenzione tra istituto zootecnico e Aras.  La prossima settimana sono previsti gli incontri tra Assessorato, Aia e sindacati per stabilire come impiegare i 112 lavoratori rimasti a casa a causa del fallimento dell’Aras.

Viviana Sammito