“Ieri ho trascorso una giornata triste. Ho fatto visita alla famiglia di Umberto, il giovane che si è tolto la vita. La sembianza serena della salma nascondeva perfettamente la tempesta che dentro quel corpo aveva provocato i tuoni della disperazione e il fulmine della morte. La famiglia tutta e gli amici accorsi non smettevano di chiedersi il perché del gesto, i motivi di un proposito ferreo che, alla fine, si è servito di una cravatta colorata per spegnere i colori di una vita.” Così ieri, il sindaco di Ispica Innocenzo Leontini in un post, sulla morte del giovane ispicese che, senza un apparente motivo, lo scorso martedì si è tolto la vita.

Toccanti le parole del Sindaco: “Ho parlato a lungo con Tonino ed Emanuela, miei amici affettuosi e zii del povero giovane. Ci diciamo che procurarsi la morte è reazione, ribellione, paura, solitudine e debolezza. Ma aggiungiamo che chiusi nella figura di una persona positiva, apparentemente serena e gioiosa, quei moti dell’anima nessuno poteva coglierli. Chi ha colpa? Chi non ha visto? Chi non ha colto?

È il solitario mondo di oggi che non coglie. Sono i molti affari nostri che non lasciano il posto ai problemi, alle difficoltà e alle preghiere degli altri. È il digitale che inganna, fingendo superficiale consenso e riservando profonda solitudine. È un presente di pandemie, diffidenze, guerre e femminicidi che tutti i giorni fa la spia ad un futuro nemico. È l’assenza nella politica del confronto e della partecipazione, e nel governo della politica.




Ma nel caso di Umberto, è difficile la ricerca delle tracce. Ci rifugiamo, costretti, in quelle dell’epoca. Ma riconosciamo che ci vuole più attenzione alla ferita di ognuno, quella che si vede e quella che sanguina all’interno, nel fosso misterioso dell’io. Ci vuole più attenzione al bilico in cui tutti ci troviamo per il semplice fatto di passare per il mondo. Ognuno di noi torna sempre al suo vizio, al suo errore. Per questo ognuno è da guardare con commozione, come se dal suo destino dipendesse ogni cosa, come dice il poeta.

Ad Ispica i suicidi aumentano. La vulnerabilità delle nostre giovani generazioni aumenta. Ai giovani diciamo che noi vogliamo essere più vicini. Le istituzioni, la chiesa, le associazioni, i movimenti di volontariato, tutto il mondo del terzo settore, sono le realtà pubbliche che possono, debbono e vogliono condividere e collaborare per dare un segnale di attenzione e di incoraggiamento.

Nei prossimi giorni farò una riflessione più estesa sul problema e tutti insieme avvieremo un piano, un’idea, un impegno.

Condoglianze alla famiglia di Umberto.”

Le condoglianze alla famiglia, da tutta la redazione di NoveTv.