polizia in campagna“Mi hanno minacciato anche con un coltello, hanno procurato parecchi danni ai miei agrumeti”.

E’ la testimonianza di Carmelo Di Cara, un imprenditore di Pedalino, frazione di Comiso, consigliere comunale negli anni ’80, vittima di minacce e vessazioni. I suoi terreni, come quelli vicini a quelli suoi di altri imprenditori noti nel settore vitivinicolo, sono stati danneggiati da due persone, tra cui uno legati al clan Piscopo di Gela.

I proprietari delle vigne e degli agrumeti hanno subito per anni fino a quando hanno deciso di denunciare perché voglio continuare a lavorare dignitosamente. Oltre ai ricatti, gli imprenditori hanno subito una grave perdita economica. Richieste di pizzo velate sarebbero state avanzate ai proprietari terrieri, che stando a quanto hanno dichiarato, loro non si sarebbero mai fatti intimidire.

I due pastori, uno di 35 anni di Gela e il suocero di 60,  pregiudicati per reati contro il patrimoni e uno anche per omicidio,sono stati denunciati dalla Polizia  per aver introdotto all’interno di un terreno coltivato a vigneto, un gregge di oltre 300 bovini ed aver pertanto causato ingenti danni alle coltivazioni; uno dei due pregiudicati è stato anche denunciato per ingiurie proferite al proprietario del terreno, nel frattempo giunto sul luogo, con gli  agenti di Polizia.

Due episodi sono avvenuti a distanza di due giorni l’uno dall’altro.

Nella seconda circostanza gli agenti, hanno identificato colui che aveva il gregge, mentre nella prima uno dei due uomini si è dato alla fuga, dopo avere notato la polizia.  Una delle vittime, ha collaborato con la polizia fornendo le fotografie che hanno dato la prova del gregge all’interno della propria vigna.

  I danni saranno stimati da un perito nominato dalle vittime: molte colture sono quelle che producono  uva pregiata del tipo Nero D’Avola e Frappato DOCG.

 Viviana Sammito