Questa mattina chi percorreva la litoranea, forse pensando a quel che in questo giorno è successo al piccolo Brafa nelle campagne del Pisciotto, guardando le acque della suggestiva insenatura di Cava d’Aliga  restava sgomento alla vista delle onde gonfie dal vento di Scirocco che trasportavano all’interno della loro schiuma una sostanza melmosa ed oleosa che invadeva l’intera baia estendendosi fino alle rive di Contrada Arizza.

Una nuova sventura. Uno spettacolo deprimente. Un attacco al nostro delicato ecosistema marino. Una parte del nostro litorale di notevole bellezza naturale ha subito l’ennesima offesa da parte dell’uomo.

Le autorità locali presenti sul luogo hanno subito chiamato l’ARPA che ha effettuato i rilievi di campionatura delle acque. Nel giro di poche ore verranno consegnati i risultati delle analisi e resi pubblici.

Per ora si possono fare solo supposizioni. Da escudere che si tratti di un danno derivante dal depuratore in quanto troppo esteso e in quanto eventuali reflui sarebbero stati immediatamente diluiti dalla forza dinamica delle grosse onde del mare di scirocco. Le uniche alternative rimangono o lo svuotamento di una zavorra o di una cisterna di una nave in transito oppure un problema di sversamento della piattaforma. Comunque un danno derivante dal petrolio. La sostanza galleggiante è talmente oleosa e viscida che neanche il mare grosso riesce a diluire.

Tutto questa accade proprio mentre il nostro territorio anzi meglio le nostre acque marine si trovano sotto la minaccia di nuove trivellazioni. Nuovi rischi che gli enti preposti al rilascio delle concessioni non possono più fare finta di non vedere e contro i quali la voce di opposizione deve riprendere con ancora più vigore. Uniamoci tutti per tutela dei nostri Beni Comuni, non solo nel Movimento Contro le Trivellazioni ma anche per ottenere immediatamente la bonifica della nostra Costa da questo disastro ambientale.

 arch. Lino Carpino – IdV Scicli