centro prima accoglienza pozzalloSi sono concluse le indagini nei confronti di sei dipendenti del comune di Pozzallo per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di truffa. Secondo l’accusa, le fatture presentate alla Prefettura di Ragusa per i servizi resi, sarebbero state “gonfiate” omettendo, nel contempo, di fornire le quantità di beni e servizi previste per contratto.

 

Hanno approfittato dei beni che dovevano essere consegnati agli immigrati all’hot spot di Pozzallo gonfiando le fatture e omettendo di fornire le quantità di servizi previsti per contratto. L’accusa contestata dalla procura iblea, dopo un intenso lavoro d’indagine, avviato nel 2014, della guardia di finanza, è truffa e frode nelle pubbliche forniture. Sei dipendenti comunali, secondo l’accusa, avrebbero richiesto impropriamente a rimborso negli anni 2013 e 2014 un importo di oltre 650 mila euro, attestando falsamente una distribuzione di materiale mai avvenuta.

Tra gli indagati, per il quale il pm ha chiesto il rinvio a giudizio, c’è il direttore che l’anno successivo all’inizio delle indagini è andato in pensione. Giovanni Gambuzza è venuto a mancare il 19 aprile 2015 ed è stato sostituto da un direttore che si è dimesso 10 giorni fa, “per stanchezza” – ha chiarito il sindaco, considerato che l’ultimo direttore del centro ricopre anche il ruolo di geometra all’ufficio tecnico. Gli altri indagati sono il magazziniere, oggi in pensione, un contabile e il responsabile servizio amministrativo e coordinatori. Le attività di controllo hanno preso il via dal rinvenimento di materiale logistico destinato al C.P.S.A. ma non presente nel Centro e poi allargate alla verifica sulla gestione dei fondi che il Ministero dell’Interno, tramite la Prefettura di Ragusa, eroga per l’accoglienza e il mantenimento dei cittadini extracomunitari ospitati. I rimborsi accreditati in specifici capitoli di bilancio del Comune di Pozzallo sono stati utilizzati per spese di competenza dell’Ente Locale, ma non rientranti in quelle previste dalla convenzione (manutenzione di impianti, riparazione automezzi, pagamento di spese alla protezione civile, pagamento spese montaggio e trasporto di magazzino, fornitura e posa in opera di motore, forniture di materiale vario, ristrutturazione della palestra, manutenzione ad impianti di illuminazione).

A carico degli indagati, la Procura della Repubblica di Ragusa ha già inoltrato al Giudice per le Indagini Preliminari la richiesta di rinvio a giudizio per le ipotesi di reato di concorso in truffa e frode nelle pubbliche forniture, il tutto in danno del Ministero dell’Interno e dell’ufficio territoriale del Governo di Ragusa. Il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, contattato ha chiarito che ha piena fiducia nei dipendenti comunali. “Sono sicuro che sono persone per bene e posso assicurare che i fondi non sono mai utilizzati per altri scopi”.

Viviana Sammito