L’Istituto Italiano di Cultura di Washington D.C. ha inaugurato giovedì sera 18 ottobre la mostra antologica di Franco Sarnari con l’introduzione di Alberto Manai, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e l’approfondita presentazione critica del prof. David Gariff (National Gallery of Art in Washington). Al centro dell’attenzione, il ciclo delle “Cancellazioni” per il quale il linguaggio di Sarnari è stato paragonato a Duchamp, con paralleli in Burri e Fontana. Un’accuratissima analisi sull’autore siciliano ha portato il prof. Gariff a ritenere la concezione dello spazio, per alcuni versi, e quella della materia, per altri, un esempio di pittura italiana del dopoguerra per cui lo ha inserito nel percorso di studi che terrà per la National Gallery nei prossimi mesi negli States.

Grande protagonista della serata la Grande Onda opera di ben 12×2,5 metri (ciclo dei Neri), che è stata installata con un “velo nero semi-trasparente”, che cela in buona parte la particolarità della lavorazione: ben 30 e più strati di colore, mai nero, spatolati e infine lucidati, per risultare una materia pittorica unica, come una pelle, sintesi della pittura e silenziosamente commovente.

La mostra, presentata in catalogo dal professore Renato Miracco, è  curata dal direttore Alberto Manai, in collaborazione con Tecnica Mista di Antonio Sarnari. Quest’ultimo ha da poco curato per un’importante galleria di New York la presentazione ufficiale del Gruppo di Scicli negli States.

“Mio padre, a quasi ottant’anni, è ancora il <<cliente>> peggiore nell’organizzazione di una mostra… ma nessuna mostra mi ha mai dato soddisfazioni come le sue! – dichiara Antonio Sarnari – E infatti siamo a lavoro per portare questa mostra a Los Angeles, e farla girare negli Usa per tutto il 2013, anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti”.