sbarchi 2016 1 Un’imbarcazione in legno con 281 migranti è stata soccorso in alto mare, nelle acque antistanti la Libia. Due i responsabili: NOOR YOUSEF Yousef, nato in Sudan, 25 anni e N.J. egiziano di 17 anni.

I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.

I migranti provenienti da diverse paesi africani sono stati ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo.

sbarchi 2016 2MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE 

Alle ore 11,05 del 21 gennaio scorso la nave della Marina Militare “SPICA” avvistava un’imbarcazione di colore azzurro di circa 20 metri e, stante le condizioni del natante chiaramente sovraffollato, dichiarava evento SAR e intercettando l’imbarcazione in argomento la nave militare iniziava il recupero di 281 migranti trasportandoli a bordo. Finite le citate operazioni di trasbordo dei migranti, la nave “SPICA” si dirigeva verso il porto di Pozzallo dove giungeva intorno alle ore 14 di ieri, 22 gennaio. Dopo le operazioni sanitarie di rito, iniziavano le operazioni di sbarco al cui termine i migranti venivano ospitati presso il CPSA.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

La Polizia di Stato ha gestito senza alcuno intoppo il primo sbarco del 2016. Anche in questo caso i migranti erano numerosissimi, ben 280.

Le operazioni di sbarco non hanno avuto alcun ritardo, tanto da permettere un’immediata assistenza ai migranti.

Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dal CPSA ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti.

Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e tanti minori alcuni in tenerissima età.

Alle procedure hanno partecipato 40 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse,  dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza.

La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati i migranti approdati provenienti da Egitto, Sudan, Marocco e Siria.

LE INDAGINI

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso le prime fasi delle indagini in 12 ore, permettendo di procedere al fermo dei due scafisti.

Le indagini, per quanto ben conosciute dagli investigatori, sono sempre particolarmente complesse, questo perché gli uomini e le donne appena sbarcati sono diversi gli uni dagli altri, con culture diverse e esperienze diverse. La prima difficoltà per la Polizia è questa, trovare la chiave di accesso per conquistare la fiducia dei potenziali testimoni.

Ci vogliono spesso ore per riuscire a trovare i testimoni e poi, bisogna mettere tutto a verbale con le garanzie di legge.

Le procedure, per quanto complesse, sono ormai rodate, difatti dopo 12 ore tutto è stato chiarito dagli investigatori, con la possibilità di assicurare alla giustizia i due soggetti riconosciuti dagli altri migranti come coloro che avevano condotto l’imbarcazione.

Uno dei due è giovanissimo, ha appena 17 anni e dopo essere stato in Libia per cercare lavoro ha deciso di arruolarsi tra le fila degli scafisti offrendo la propria disponibilità agli organizzatori libici.

Anche questi passeggeri hanno pagato circa 1.500 dollari cadauno elemento che ha permesso agli organizzatori di incassare quasi mezzo milione di dollari.

LA CATTURA

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.

 BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

 Nel 2016 sono 2 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.