sbarco 11A seguito di lunghe ed incessanti indagini sulla criminalità straniera, ieri sera sono stati sottoposto a fermo FATHI ABDI Mohammed, nato Egitto il 14.09.1990, HASSAN SADEK Mohammed, nato Egitto il 15.05.1989, IBRAHIM MOHAMED Amir, nato Egitto il 01.07.1990 e HAMIDA Ahmed, nato Egitto il 16.09.1991 in quanto responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12  D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante. I fermati sono ritenuti essere responsabili di aver procurato l’ingresso in Italia di 244 migranti eludendo i controlli di frontiera, mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri provenienti dalla Siria molti dei quali minori anche neonati.

I FATTI

Alle ore 06:35 del 7 decorso, su disposizione di “S.O. POZZALLO”, la motovedetta “SAR CP 304” veniva inviata in soccorso di un’unità con migranti clandestini a bordo, che nel frattempo era scortata dal pattugliatore maltese.

Nelle ore successive, ed esattamente alle 09:45 del 07.09.2014, l’unità di intervento “SAR CP 304” intercettava sia l’unità di soccorso, sia il barcone con i migranti a bordo.

In seguito, e precisamente alle successive ore 10:15, i migranti venivano trasferiti a bordo dell’imbarcazione di soccorso “NOS TAURUS”, che nel frattempo era giunta nel teatro dei soccorsi. Alle successive ore 10:30, completato il trasbordo su di essa dei 248 migranti, la motonave “NOS TAURUS” faceva rientro presso il porto di Pozzallo, ove giungeva alle ore 17:15 del 07.09.2014.

Tutti i migranti venivano trasbordati e quindi allocati al C.P.A. di c.da Cifali a Ragusa.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

Le operazioni di sbarco al porto di Pozzallo venivano coordinate dal Funzionario della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile dell’Ordine Pubblico. A tali operazioni partecipavano 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le prime cure.

Completate le fasi di assistenza in banchina, tutti i migranti venivano fatti salire a bordo dei pullman per il trasferimento presso il C.P.A. di c.da Cifali a Ragusa.

Una volta giunti al centro i migranti venivano sottoposti alle procedure di identificazione da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura e della Polizia Scientifica.

Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.

La Polizia di Stato ha predisposto già il servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica per la gestione di eventuali flussi migratori in arrivo.

 LE INDAGINI

 Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), collaborati da un’aliquota della Compagnia Carabinieri di Ragusa e da un’aliquota della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza di Pozzallo lavorando senza sosta per quasi 30 ore sono riusciti a trovare tutti gli elementi per fermare il consistente equipaggio egiziano che ha condotto un peschereccio dalle coste libiche fino ad un punto di mare in acque internazionali per poi chiedere i soccorsi italiani.

Le indagini sono sempre particolarmente complesse, in questo caso perché dopo alcune ore dall’inizio dell’attività giungeva notizia di un imminente sbarco che avrebbe di sicuro complicato le cose e difatti il numero elevato di migranti ha reso la vita difficile agli investigatori.

A quel punto gli investigatori si sono divisi in due gruppi di lavoro al fine di curare entrambe le indagini in modo certosino e riuscire ad individuare gli scafisti.

Il lavoro sinergico degli Ufficiali ed Agenti di Polizia Giudiziaria ha permesso dopo le fasi di identificazione di tutti i migranti sbarcati e delle visite mediche di ascoltare i numerosi passeggeri, testimoni di quanto accaduto sin dalle fasi organizzative in Libia.

Anche questa volta gli investigatori hanno dovuto fare i conti con la stanchezza dei testimoni in quanto sbarcati dopo un lungo viaggio volevano riposare, quindi a turno sono stati fatti accomodare sui letti mentre si ascoltavano i compagni di viaggio che rimanevano svegli.

Le indagini hanno permesso di appurare che un gruppo di migranti era partito dall’Egitto ed un altro era in Libia pronto per ricongiungersi davanti le coste di quest’ultimo paese per affrontare il viaggio.

Hanno cambiato barca più volte e poi una volta in acque internazionali hanno chiesto soccorsi e stante le condizioni del natante la vita dei migranti era in serio pericolo.

Anche con gli scafisti si è provato a farli confessare, ma questa volta a nulla sono valsi i tentativi fatti, chiusi nel silenzio non hanno voluto parlare.

La professionalità degli uomini che hanno svolto le indagini di Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta gli autori di questo traffico di migranti ormai diventato un enorme businnes per gli organizzatori, in questo caso egiziani e libici.

Stante quanto dichiarato dai testimoni gli organizzatori hanno incassato 2.800 dollari a passeggero adulto, per un totale di 700.000 dollari.

LA CATTURA

 Le indagini condotte dagli investigatori durate 30 ore continuative, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato tutti i membri dell’equipaggio che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

 

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA

Sino ad oggi, solo nel 2014 sono stati arrestati 120 scafisti e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste del nord Africa a quelle Italiane.