sbarco agosto 3Sbarcati ieri in 78 soccorsi da nave Phoenix in quanto erano a bordo di un gommone in precarie condizioni di navigabilità e sovraffollo.

Sono bastate 8 ore agli investigatori per concludere le indagini ed arrestare lo scafista HOUSEN Ahmed nato in Somalia, 31 anni.

È stato sottoposto a fermo di  Polizia Giudiziaria in quanto responsabile di aver condotto 1 gommone dalle coste libiche fino a quando non sono stati soccorsi da una nave umanitaria.

Il responsabile del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12  D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, si associava con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.

Anche i migranti a bordo di questo  gommone sono tutti provenienti dal centro Africa ed attualmente sono ospiti presso il C.P.S.A. di Pozzallo prossimi al trasferimento.

I FATTI

Alle ore 10:05 del 10.06.2015 la nave “Phoenix”, avvistava tramite radar un natante che veniva  raggiunto alle successive ore 13.05. Verificata la condizione di pericolo per la vita dei migranti clandestini, la nave “Phoenix” dichiarava l’evento SAR e contestualmente veniva posta in essere ogni condotta da parte dell’equipaggio della stessa unità tesa alla salvaguardia della vita umana in mare.

Su disposizione superiori la nave Phoenix dirigeva la propria rotta verso il Porto di Pozzallo dove giungeva alle ore 17.00 circa dell’11.06.2015. Tutti i clandestini venivano ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

Continua senza sosta l’attività della macchina organizzativa messa in piedi per ogni sbarco, che è gestita dall’ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa. A disposizione decine di uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato responsabile del servizio. Solo grazie al loro impegno, in poche ore dall’arrivo dei migranti, tutti venivano ospitati rapidamente al centro di primo soccorso ed accoglienza di Pozzallo. Continui i trasferimenti verso altri siti, dei migranti sbarcati, così da fare spazio agli altri arrivi di ieri.

Le operazioni di sbarco non hanno avuto alcun problema ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche.

Alle procedure partecipavano 20 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.

La Polizia Scientifica lavora senza sosta per le operazioni di fotosegnalamento in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati centinaia di migranti approdati.

In questo momento si procede all’identificazione degli ultimi migranti sbarcati al Porto di Pozzallo, e la Polizia di Stato ha già predisposto il trasferimento con ordinanza del Questore di Ragusa di centinaia di ospiti, anche in considerazione degli ultimi arrivi.

LE INDAGINI 

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini in poco più di 8 ore.

Il gommone è stato condotto da un cittadino somalo, così come provato dagli investigatori grazie alle testimonianze dei migranti passeggeri provenienti da diverse regioni del centro Africa.

Anche in questo caso lo scafista ha condotto il gommone per un profitto bassissimo, fatto di poche centinaia di dollari, con il rischio, ormai diventato realtà, del carcere una volta giunti in Italia.

Il lavoro degli uomini della Polizia, ha permesso di individuare anche questa volta il responsabile di questo traffico di migranti, enorme businnes per gli organizzatori libici che arruolano tra loro scafisti capaci di condurre un natante anche da paesi per loro stranieri, al solo fine di non rischiare di finire in carcere e guadagnare il più possibile.

Stante quanto dichiarato dai testimoni, gli organizzatori hanno incassato circa 60.000 dollari per il gommone che sommati per tutti quelli soccorsi in questi giorni stano fruttando centinaia di migliaia di dollari.

La Squadra Mobile di Ragusa ha inoltre concluso l’attività d’indagine sull’esatta identità di un cittadino tunisino sbarcato pochi giorni fa a Pozzallo.

Grazie al complesso lavoro della Polizia Scientifica è stato possibile accertare che ADEL Kahlawi nato in Tunisia il 20.02.1989 era già stato in Italia dove si era macchiato del reato di traffico di sostanze stupefacenti per aver trasportato ingenti quantità di eroina.

L’uomo sbarcato a Pozzallo aveva fornito altre generalità ma, grazie all’identificazione con rilevamento delle impronte digitali, è stato possibile appurare la sua esatta identità.

La Squadra Mobile di Ragusa verificate le generalità, ha notificato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Livorno su richiesta di quella Procura della Repubblica. 

LA CATTURA 

Le indagini condotte dalla Polizia, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente di acquisizione della proba e di dibattimento che si conclude con la sentenza dell’Autorità Giudiziaria. 

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA 

Nel 2015 sono 61 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati circa 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.