Scicli

Una volta – nel senso temporale più realisticamente remoto del termine – un’immensa personalità politica sciclitana mi confidò, con voce velata di misterioso intento e larghi significativi gesti delle mani: «Sai, io ho un grante progetto per Scicli…», nel contempo voce, gesti e silenzi inducevano stupore in me «…un grante progetto che atesso voglio confitarti…», ebbene immaginerà il lettore che nell’attesa della salvifica rivelazione io cominciai a costruire ipotesi mentali sui più magnificenti desideri amministrativi e politici di tale personaggio. Avrà anche notato, sempre il lettore, che di tale personaggio preferisco non chiarirne il genere sessuale. Più che per timor di ritorsione, per una sorta di pietà dal sapore virgiliano prima ancora che cristianizzante. Insomma, non si tratterà proprio di Enea, ma chi lo sa nella vita quello che prepara il Fato! Infine, poi, cu si puncia, nescia …no? Dunque dicevo dei sogni e le idee di costui per la nostra cittadina: pensai in primo luogo ad aeroporti, piazze di marmo e fabbriche di pile atomiche per sommergibili al Pisciotto, ma in quel caso il progetto si sarebbe rivelato una grossa delusione, per via della ripetizione del già detto di memoria apriliana. Tra l’altro, a quei tempi, l’eterno candidato sindaco Angelo Aprile – buonanima – era ancora in vita …e detto tra noi, a ragion veduta, e a posteriori, oggi nessuno potrebbe smentirmi se dicessi che come Primo Cittadino non sarebbe stato sicuramente peggio di tanti altri. Dunque scartai l’idea che questa immensa personalità politica paesana si lusingasse di replicare le già acclamate e geniali fantasticherie di altri. Che il tizio avesse in mente di proporre qualcosa di utile per il paese?, mi chiesi! Qualcosa come un’idea sul pericolante futuro agricolo del nostro territorio, o magari ripensare il piano regolatore, … …lo si dovrebbe fare oggi a maggior ragione, probabilmente. Oppure cos’altro? Utopie ancora più enormi? Il Socialismo reale in contrada Genovese? No, l’eminente figura politica in questione non era propriamente socialista. Chissà cos’era… Beh, alla fine in breve esaudì le mie curiosità: «il mio progetto per Scicli è organizzare una grante festa della ricotta!».

Se restai deluso? Affatto!!! Solo ad uno sguardo approssimativo non si coglie la grantezza di un simile personaggio, allora avveniristico, e di quanto già precorresse i tempi. Fu l’avvio del periodo delle sagre paesane, così la nostra imbarcazione prese l’abbrivio con rotta verso gli apici transoceanici del turismo d’eccellenza.

D’altronde cosa, se non l’eccellenza, rappresenta pienamente il nostro splendido paesetto. Prima ancora di Vittorini intendo, già gli annalisti annoveravano Scicli tra le città eccellentissime di Sicilia. L’origine di questa nostra Città, per la sua altissima antichità è avvolta nelle più dense tenebre della notte de’Secoli, scriveva il Pacetto…ma forse le tenebre e la notte dei tempi non rendono la citazione un adeguato esempio. Ancor prima di questo, l’arciprete Carioti, con il suo solito equilibrio imparziale – tipico di tutti gli annalisti e storici di ogni dove, come è ovvio – così descrisse succintamente la condizione sociale e culturale della Città: A costituire una ben regolata repubblica non bastano l’armi sole, anco le lettere vi concorrono; e dell’une e l’altre ne fece professione la città di Scicli. Quelle –l’armi – per il natio coraggio ne diedero prova i nazionali negli accidenti de’secoli trasandati, e per il sito a cui la destinò la fortuna di farne mostra in più circostanze, come nel corso della storia s’ha provato. Queste – le lettere – né men mancarono a renderla illustre per opera de’suoi che, nemici dell’ozio, alla lucerna di Cleante sempre mai vi vegliarono.

E dunque cosa potevo fare, eccellente anch’io (ma solo perché contenuto nell’eccellenza), se non pormi sotto la semisconosciuta lucerna dell’amor per il sapere, e cominciare a studiare un modo per concorrere anch’io al successo del “Modello Scicli”da esportare in lungo e in largo, nel mondo (perché fermarsi al Sud Est?). Mi permetto allora di avanzare adesso talune delle mie eccellenti proposte:

1) Raccogliamo tutte le piume di piccione e colombo che si trovano per le strade e facciamone degli eccellenti copricapo in stile pellerossa, da donare ai turisti più illustri ed eccellenti di passaggio da queste parti. Augh!

2) Lanciamo un concorso letterario per giovani eccellenti scrittori, con tema: “Rispondete in prosa o in versi alla domanda: perché il mare, da che era sporchissimo e pieno di bollicine dall’inverno sino a Giugno, poi quasi per magia è stato pulito in Agosto?” e facciamo vincere quello che raffigura meglio l’idea più simile a questa: “Per via del fatto che in Agosto sono andati in ferie i soffiatori di cannucce professionali!” L’idea di un gruppo di professionisti laureati che soffiano nelle cannucce immerse nei flutti consacrati a Poseidone, per provocarne bolle, è così allettante che se ne vorrebbe proporre anche un ruolo municipalizzato.

3) Su ispirazione di un meraviglioso testo di Cortàzar, occupiamoci mozzando gambe ai ragni, mettiamole dentro delle buste e scriviamo delle lettere ad alcuni degli eccellenti amministratori regionali. Poi, da chi eventualmente sarà presente, facciamoci raccontare qualcosa (ma con disinteresse olimpico) riguardo le facce dei tizi all’apertura dei plichi.

4) Una grante festa della ricotta in Scicli, titolo dell’eccellente manifestazione: Cu si puncia, nescia!

Augh!

Gaetano Celestre