foto dlgs 39Il consigliere comunale del PD Enzo Giannone ha annunciato su un noto social network di volersi dimettersi perché stufo di assistere all’agonia di un “comune ingovernato“. La goccia che ha fatto traboccare il vaso pare che sia un’istanza presentata da un non eletto nelle liste del PD, il quale avrebbe chiesto al Comune di Scicli dei chiarimenti circa la presunta incompatibilità del dirigente scolastico alla luce del Decreto Legislativo n. 39 dell’8 aprile 2013.

Nel suo comunicato il consigliere Giannone cita una circolare del MIUR (il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) nella quale è indicato che le norme sulle incompatibilità non si applicherebbero ai dirigenti scolastici, almeno fino all’atteso pronunciamento da parte della CIVIT (cioè la Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche).

Ma cosa prevede il D. Lgs n. 39/2013?

Bisogna precisare che la redazione di questo giornale da qualche settimana sta lavorando sull’argomento e prima di pubblicare qualcosa in merito (considerata la delicatezza della questione) ha chiesto pareri a degli esperti per essere certa degli effetti che le norme introdotte dal governo nazionale avrebbero avuto sui Comuni e in particolare sulla giunta e sul consiglio comunale di Scicli.

Questi pareri però non sono ancora arrivati anche perchè il decreto è molto articolato e non ci si può limitare ad una sua semplice lettura.

Quindi per sicurezza è necessario utilizzare il condizionale, magari ipotizzando lo scenario che potrebbe prospettarsi per il Comune di Scicli.

Il D. Lgs. n. 39/2013 tratta disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati a controllo pubblico.  Gli articoli che più interessano sono il 12 e il 13. Al comma 3 dell’articolo 12 si legge: «Gli incarichi dirigenziali, interni ed esterni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico sono incompatibili con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore a 15 mila abitanti o di una forma associativa tra comuni aventi la medesima popolazione della medesima regione».

L’incompatibilità, oltre a riguardare i componenti degli organi esecutivi (giunta), riguarda anche i componenti degli organi di indirizzo (consiglio comunale per intenderci) investiti di responsabilità apicali nell’ambito nella P.A.

Secondo la CIVIT, la norma riguarderebbe anche i medici dirigenti (delibera n. 58/2013) ed è risaputo che di medici al Comune di Scicli con cariche elettive ce ne sono stati e ce ne sono tutt’oggi, come il consigliere Claudio Caruso, dirigente medico presso l’R.S.A. dell’Ospedale Busacca, e perfino il Sindaco che in atto è ancora dipendente dell’Asp di Ragusa con la qualifica di dirigente medico presso l’unità operativa di chirurgia dello stesso nosocomio (nonostante quest’ultimo abbia preannunciato il suo pensionamento).

È anche vero però che recentemente la Commissione Indipendente ha sospeso di rilasciare qualsiasi parere circa casi di incompatibilità (o presunti tali) perché in sede di conversione del “decreto del fare” il Parlamento stava per inserire una norma “salva tutti”.

Peccato che alla fine questa norma ha riguardato solo le cariche elettive di deputato e di senatore, nonché quelle di governo, e non anche la carica di consigliere o di componente di giunta nei comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti.

Quindi, teoricamente, la norma continua ad interessare tali soggetti.

Altro punto ampiamente dibattuto riguarda l’applicabilità delle norme rispetto alle posizione già consolidate.

Stando a quanto riferito dalla CIVIT (delibera n. 46/2013) non esisterebbe alcuna ragione per posticiparne l’applicabilità nei confronti di quegli amministratori già eletti. In caso contrario, proseguono i membri della commissione di vigilanza, “la nuova disciplina finirebbe col differire nel tempo la sua efficacia e, quindi, il perseguimento delle finalità di prevenzione della corruzione che il legislatore ha attribuito alla disciplina in esame”.

Sull’argomento sarebbe opportuno (oltre che interessante) conoscere il parere del Segretario generale del comune di Scicli, al quale tra l’altro spetta elaborare e gestire il “piano anticorruzione” e di vigilare sul rispetto del “programma di trasparenza”.

Carmelo Riccotti La Rocca