Rimane in carcere Leonardo Fresta. La gip Simona Ragazzi ha convalidato il fermo disposto dalla Procura di Catania per l’omicidio della moglie Deborah Pagano, trovata morta domenica dagli operatori del 118 allertati dal Fresta nel bagno di casa nella frazione Macchia di Giarre.

Ieri nel corso dell’udienza l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni spontanee per chiarire alcuni punti emersi nell’interrogatorio con i pm. Ma ha anche ribadito di non aver ucciso la moglie. Per il difensore di Fresta, l’avvocato Salvo La Rosa, nell’inchiesta ci sono ancora molti dubbi che potranno essere dissolti anche dall’autopsia che si è già svolta, ieri pomeriggio all’obitorio del Cannizzaro di Catania.




La donna, come ha raccontato il marito ora indagato al pm Fabio Platania e al procuratore aggiunto Fabio Scavone, è deceduta venerdì scorso. Fresta ha parlato di un malore che ha colpito la moglie mentre era in bagno. Però non ha allertato i soccorsi quella sera stessa, ma soltanto la domenica mattina. Quando gli operatori del 118 hanno visto il corpo senza vita e capito che il decesso risaliva a giorni prima, hanno allertato i carabinieri.

Fresta avrebbe così trascorso due giorni con il cadavere in casa. Il legale hadetto che l’uomo era sotto choc e per questo non avrebbe chiamato i soccorsi subito; gli inquirenti però vogliono vederci chiaro, i racconti dell’indagato sono apparsi pieni di incongruenze e contraddizioni.