I posti occupati in terapia intensiva da persone che non hanno ricevuto il vaccino anticovid è quasi 40 volte più alto rispetto a chi è vaccinato con la dose booster, mentre il tasso di mortalità è di 33 volte più alto sui vaccinati con tre dosi, e 12 volte per i ricoveri. Rispetto all’efficacia del vaccino, a completamento del ciclo primario confermata la protezione verso le forme severe di Covid-19 anche dopo 4 mesi mentre la protezione dal contagio dopo 120 giorni scende al 34,7% ma con la dose booster risale ai livelli iniziali con il 66,7%. Questi i nuovi dati diffusi dall’Istituto superiore di Sanità (Iss) nel Report esteso che integra il monitoraggio settimanale.  A livello generale, il quadro tracciato dall’Iss mostra che “l’andamento dell’epidemia in Italia nell’ultimo periodo è stato caratterizzato da un forte incremento del numero dei casi segnalati (in diminuzione solo nel corso di quest’ultima settimana) e delle ospedalizzazioni. In aumento, ma con minore intensità, il numero di ricoveri in terapia intensiva e i decessi». Casi ancora in crescita «ma meno veloci», secondo quanto affermato nell’analisi del venerdì il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.




In aumento nelle ultime quattro settimane la percentuale di casi asintomatici in tutte le fasce di età.

Il tasso di ricoveri in terapia intensiva per gli over 12 è di 31,3 casi ogni 100mila per i non vaccinati, circa trentanove volte più alto rispetto ai vaccinati con dose booster che registrano un tasso di 0,8 ogni 100mila. Il tasso di ospedalizzazione standardizzato è di 248,5 ricoveri per 100.000 abitanti per i non vaccinati contro 20,8 ricoveri per 100.000 dei vaccinati con dose booster (circa 12 volte più alto) mentre il tasso di mortalità è di 52,9 decessi per 100.000 nei non vaccinati over 12 contro un tasso di 1,6 per i vaccinati con booster, circa 33 volte più alto.