fiorelloLunedì 20 e martedì  21 febbraio RAIUNO trasmette il film di Alessandro Angelini, “I Fantasmi di Portopalo” ispirato al libro di Giovanni Maria Bellu, che racconta una della più grandi tragedie del mare avvenuta in acque siciliane nel 1996. Una tragedia su cui i pescatori decisero però di tacere. Centinaia tra donne, uomini, ragazzi e bambini morti nel tentativo di vedere avverato il sogno di una vita migliore su quella terra di Sicilia che forse hanno potuto scorgere solo in lontananza. Solo nel 2001 uno di loro, Salvo Lupo, ruppe il silenzio, che permise la riapertura dell’indagine sulla “nave fantasma” affondata nel 1996 a largo del Canale di Sicilia in cui morirono 283 migranti proveniente dall’Asia.

L’ex pescatore di Portopalo viene interpretato da Beppe Fiorello che torna a parlare al pubblico del piccolo schermo con una nuova miniserie dal grande valore civile che riaccende i riflettori su uno dei più grandi naufragi della nostra storia recente avvenuto nel Mediterraneo.

“Un pescatore sa che in mare esiste una sola legge, quella del soccorso. Qui per lungo tempo, per sopravvivere, perché con un’inchiesta le autorità avrebbero chiuso la zona di pesca, scelsero di non parlare, di non raccontare cosa succedeva quando tiravano su le reti. – racconta Beppe Fiorello in una intervista a Repubblica – . Quando abbiamo girato sul peschereccio la scena  dei corpi finiti nelle reti che venivano rigettati in mare, c’era un silenzio irreale. I pescatori che ci accompagnavano avevano le lacrime agli occhi”.

Il film è stato girato a Portopalo di Capopassero, Marzamemi, ma anche nel borgo sciclitano,  Sampieri.